Bacoli. “Giustizia per mio padre”: l’appello di Sergio Schiavano per il padre licenziato illegittimamente dal Centro ittico

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Condividiamo la lettera inviataci dal figlio di Sergio Schiavone, ex guardiano, licenziato – assieme a G. Secondo – e calunniato per i biglietti scomparsi nel Parco Vanvitelliano. Benché assolti Comune e CIC si oppongono alla riassunzione dei due lavoratori. Stefano chiede giustizia per suo padre e promuove una petizione che invitiamo i cittadini a firmare.


<< Capisco che è un periodo molto duro per l’intera comunità che ormai va avanti da molto ma ho bisogno che la verità esca fuori !

Il nome del mio papà è Sergio Schiavone, nel prosieguo di questa lettera lo citerò con il nome con cui tutti conoscono …
Sergio che in un anno si è dovuto far forza perché ha quattro figli a cui ha insegnato e insegna che nonostante tutto conta l’umiltà, l’onestà e il rispetto per tutti, che la “pagnotta” a fine mese te la devi guadagnare lavorando onestamente e che anche se ricevi del male non bisogna rispondere con la stessa moneta … Permettetemi il termine, non c’è il bisogno di “mettersi a copp” perché la vita – anche se così non sembra – non è una competizione a chi “par chiu pulit o chiu fort” e alla fine tutte le apparenze crollano.

Dal licenziamento sono cambiate un po’ di cose: la mia famiglia ha deciso di abbandonare Bacoli perché … forse lo potete intuire da soli il perché … ma comunque tengo a precisare: io sono rimasto a Bacoli e la mia famiglia è andata via perché non si è sentita tutelata, perché ciò che è accaduto a Sergio può accadere a chiunque solo che “fortunatamente” è accaduto a lui che è un uomo forte e onesto che ha tanta fede e che ha una famiglia che lo supporta e soprattutto in qualche modo, sempre onestamente, riesce a mandare avanti una famiglia !

Sergio è sempre stata un’icona del Fusaro, ha lavorato lì da quando aveva 22 anni – precisamente da gennaio 1986 – e lo hanno chiamato ladro, lui che ha dato la sua vita per il parco Vanvitelliano mettendoci sempre tutto il suo impegno.
Nonostante ciò è stato trattato come un delinquente e nessuno ha provato a difenderlo.

Il Sindaco Josi Gerardo Della Ragione insieme a tutto il suo team non ha fatto altro che cercare di nascondere la verità. Verità che piano piano sta venendo a galla su una persona seria, onesta, lavoratore e dall’animo buono.

Voglio e devo citare obbligatoriamente una citazione ben nota a molti: ” Il pane, e quindi il lavoro, è sacro; la casa è sacra, non si tocca impunemente né l’uno né l’altra: questo non è marxismo, è Vangelo ” (Giorgio La Pira) .

Piaccia o meno, questa è una questione di giustizia sociale, nella quale chi rappresenta le istituzioni, avrebbe dovuto invitare tutti alla prudenza ed augurarsi che due dipendenti dell’Ente che rappresenta, potessero chiarire tutto al più presto.

Invece si è preferito calpestare le persone, o peggio ancora, praticare una giustizia sommaria, saziando la fame di polemica da social, credendo poi, che questa fosse realmente giustizia.

Ma fatemi il piacere, siamo regrediti all’età della pietra ?

Anche se io, mia sorella, mia madre abbiamo provato a chiedere spiegazioni non abbiamo ricevuto mai risposte, solo silenzio e blocchi sulle piattaforme social.

Adesso questo mi ha stancato !

Ora dopo mesi che la sentenza del giudice di Napoli dichiara illegittimo il licenziamento non chiedo il reintegro o l’indennizzo: quello passerà per i tribunali.

Io voglio che il sindaco aggiorni il popolo bacolese !

Io voglio che si rimangi ciò che ha scritto e ha detto !

Io insieme ad altre 200 e oltre persone vogliamo RISPOSTE !

Perché lui dovrebbe rappresentare la giustizia, e dovrebbe far sapere a tutti ciò che è accaduto realmente.

Stasera alle 19.00 al Consiglio comunale in diretta streaming ci sarà la questione dei licenziamenti e per l’ennesima volta speriamo che almeno questa volta avremo risposte.

Stefano Schiavone >>

Associazione Il Pappice

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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