La protesta dei lavoratori degli Scavi di Pompei ed Ercolano senza cassa integrazione da mesi

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Questa mattina una delegazione di iscritti al sindacato Cobas Lavoro Privato si sono recati in presidio davanti alla sede Inps di Napoli per protestare contro i ritardi clamorosi nell’erogazione degli assegni di cassa integrazione.

I lavoratori degli Scavi di Pompei ed Ercolano attendono ancora le spettanze relative ai mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, ben quattro mesi in cui non hanno visto un solo euro. Si tratta di persone con famiglie, figli, che nel corso degli ultimi venti anni hanno assicurato un guadagno per lo stato di diversi miliardi di euro, considerato un flusso di 4 milioni di visitatori all’anno.

I manifestanti sono pronti per recarsi a Roma, davanti alla sede del Mibact, per chiedere al ministro Franceschini: “Noi chiediamo una volta per tutte l’internalizzazione. Facciamo un appello a Franceschi affinché stabilisca un criterio di giustizia: sono venti anni che gestiamo flussi turistici solo per gli Scavi di Pompei di 4 milioni di visitatori all’anno. Abbiamo fatto guadagnare allo Stato e alle imprese miliardi di euro. Abbiamo dato l’anima per gli Scavi di Pompei, a 40 gradi all’ombra in estate e sotto zero in inverno. Al prossimo presidio andiamo sotto al ministero da Franceschini, mettiamo le tende”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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