Risolto il giallo della palazzina di via Corree di Sotto, la strada dove tante famiglie – ancora oggi – sversano liquami fognari nell’alveo dei Camaldoli. Era come aveva ipotizzato e scritto diverse volte Terranostranews: alcune famiglie, dodici in totale, non si erano mai dotate dei pozzi sollecitati dal Comune e continuavano e continuano tranquillamente ad inquinare il canalone. Per lo scatterà, a seguito di un controllo eseguito stamani, una denuncia penale e sarà emessa anche un’ordinanza di sgombero.
Cos’era accaduto? Che il Comune aveva intimato la realizzazione dei pozzi alle 12 famiglie, tutte residente al civico 105. Intimazioni notificate in tempi diversi, cui fecero seguito ordinanze di sgombero e denunce di rito. Le famiglie avevano poi presentato una Scia, un’unica Scia al Comune, con la quale si erano impegnati a realizzare i pozzi in tempi brevi. Nel frattempo le denunce avevano fatto il loro corso, ma solo per due nuclei familiari. Per gli altri 10 il procedimento comunale si era fermato, sulla base della Scia presentata all’ufficio tecnico. Un impegno che non si era tradotto in atti concreti: i pozzi infatti non erano mai stati installati. In parole povere i residenti continuavano a sversare mentre il Comune riteneva che tutto fosse in regola. Stamani la polizia municipale e un tecnico comunale sono ritornati in zona e hanno appurato che le cose stavano come aveva scritto il nostro portale. Questa storia, l’ennesima, insegna tante cose: che non bisogna intestardirsi sulle carte e gli atti, ma eseguire anche controlli post presentazione pratiche.
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