Acqua, luce, fuochi d’artificio a tutte le ore: l’estate di “fuoco” dei maranesi

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Acqua che manca di continuo, energia elettrica che viene e va, collegamenti telefonici a corrente alternata, fuochi d’artificio a tutte le ore. E’ l’estate da incubo per migliaia e migliaia di maranesi, costretti a convivere ormai da anni con disagi e disservizi. La città, che un tempo sembrava un’isola felice dell’area giuglianese-flegrea (ma non lo era affatto perché palazzinari di camorra e narcos agivano indisturbatamente) oggi è una sorta di Beirut degli anni Ottanta. In pratica non funziona niente: il municipio in primis, senza organizzazione, senza personale in tanti comparti. La decadenza di Marano è legata agli errori-orrori commessi anni e anni fa. Il territorio è stato depredato in ogni sua forma: il cemento, 30-35 anni fa, divenne padrone del territorio e l’abusivismo in buona parte fu tollerato anche dalle istituzioni, uffici comunali e forze dell’ordine. La città, che ha antichi legami con l’area flegrea e che doveva agganciarsi a quel treno, tentò di risalire la china all’inizio degli anni Novanta. Ma fu una stagione breve e molto controversa: perché per avere qualche servizio (Asl, stadio, acqua, qualche strada e quant’altro) si fecero debiti su debiti, che ancora oggi stiamo pagando. Il consumo indiscriminato del suolo, complice i politici degli anni Ottanta e Novanta e inizio anni Duemila, ha fatto il resto. A Marano non ci sono servizi, non ci sono collegamenti metro o all’asse mediano. Non c’è nulla: solo case spesso abitate da persone che a Marano mangiano e dormono soltanto. Il senso civico è spesso visto e vissuto con fastidio. Non mancano le persone perbene, per carità, ma sono singoli che non sono mai riusciti a fare squadra, gruppo e a creare un qualcosa che si contrapponga sul serio alle vecchie logiche: mattone, traffico di stupefacenti e mbroglie al Comune.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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