Strisce blu a Marano, la nota dell’Associazione nazionale consumatori

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Il mio intento è quello di precisare il ruolo delle associazioni dei consumatori
maggiormente rappresentative ed iscritte al CNCU, quale è l’unione Nazionale
Consumatori che rappresento per tutto il territorio a Nord di Napoli ed in particolare
Marano di Napoli a cui la legge riserva ( unitamente a tutte le associazioni di ogni
categoria tipo commercianti, artigiani ecc. per il loro settore di appartenenza ) un ruolo di
tutela e di difesa dei cittadini e consumatori nei confronti delle pubbliche amministrazioni
ed il cui parere non è vincolante ma è obbligatorio.
Per tale motivo farò dei riferimenti tecnici legislativi i modo da poter far comprendere la
serietà del nostro ruolo e le sanzioni che la legge prevede in caso di omissione.
L’art. 101 del D.Lgs. 206 del 2005 (Codice del Consumo) dispone che le regioni,
nell’ambito delle rispettive competenze, garantiscono i diritti degli utenti dei servizi pubblici
attraverso la concreta e corretta attuazione dei principi e dei criteri previsti dalla normativa
vigente in materia e ci risulta che la regione Campania abbia predisposto la commissione
permanente;
L’art. 11 del D. Lgs. 286/1999, dispone che i servizi pubblici nazionali e locali sono erogati
con modalità che promuovono il miglioramento della qualità e assicurano la tutela dei
cittadini e degli utenti e la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute
dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi;
L’art. 2 comma 461 della L. 24 dicembre 2007, n° 244 ( finanziaria 2008) reca le
disposizioni che gli Enti locali devono applicare nella stipula dei contratti di servizio al fine
di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la
qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni di servizio; Questa norma
stabilisce che gli enti locali sono tenuti ad applicare in sede di stipula dei contratti di
servizio, al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e
di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni. Le
disposizioni sono:
– obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi»,
– consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori, –
verifica periodica dell’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio
erogato, – monitoraggio permanente del rispetto dei parametri, –
sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi.

L’art. 8 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n° 1, convertito con modificazione della legge
24 marzo 2012, n° 27, reca disposizioni relative al contenuto delle carte di servizio; viste le
linee guida predisposte dal Ministero dello sviluppo economico, (MISE) per dare
attuazione alle disposizioni contenute nell’art.2 comma 461 della L. 244/2007, sottoposte
ad accordo sancito in sede di Conferenza Unificata il 26/9/2013 e pubblicate sulla
Gazzetta ufficiale 29 ottobre 2013, supplemento ordinario n° 72; il succitato documento
nazionale ha comunque indicato alcuni criteri per individuare i principi e gli elementi minimi
che gli Enti locali devono inserire nelle carte di qualità e nei contratti di servizio stipulati
con i gestori dei servizi pubblici;.

Considerato che l’ANCI a livello nazionale ha espresso parere favorevole sulle linee guida
ministeriali contenti lo schema di accordo, supportare i comuni a conseguire la maggiore
efficacia ed efficienza nei servizi pubblici locali comunque gestiti, rendendo gli stessi più
accessibili e tempestivi; Le disposizioni trovano inoltre il loro fondamento normativo nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994 recante Principi sull’erogazione dei servizi pubblici e nell’art. 11 del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 286. L’art. 11 del D.Lgs 286/99, in attuazione dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, che detta i principi base in merito alla qualità dei servizi pubblici e alle carte dei servizi e rinvia alle direttive annuali del presidente del consiglio la definizione dei criteri di fissazione degli standard di efficienza ed efficacia e le modalità di adozione delle carte di servizi, comprese le modalità di indennizzo automatico e forfettario all’utenza per mancato rispetto degli standard di qualità. La Direttiva del 1994 (cd. Direttiva Ciampi) reca una definizione di servizi pubblici stabilendo che: “sono considerati servizi pubblici, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della
persona, costituzionalmente tutelati, alla salute, all’assistenza e previdenza sociale, all’
istruzione e alla libertà di comunicazione, alla libertà e alla sicurezza della persona, alla
libertà di circolazione, ai sensi dell’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146, e quelli di
erogazione di energia elettrica, acqua e gas. Si capisce, quindi, che le associazioni dei consumatori devono essere consultate OBBLIGATORIAMENTE in tutti i servizi pubblici locali per disposizione normativa.

Deve anche dirsi che la mancata definizione e adozione degli standard di qualità, nonché il
loro mancato rispetto nell’ambito della erogazione dei servizi, possono esporre
l’Amministrazione all’esperimento dei rimedi previsti dalla legge a fronte dell’inadempimento della pubblica Amministrazione e integrare la fattispecie di cui agli artt.
1, 2 e 2/bis, della legge 7 agosto 1990, n. 241, così come modificata dall’art.7 della legge
18 giugno 2009, n. 69.
Ciò significa che le amministrazioni che non convocano e chiedono il parere delle
associazioni dei consumatori ( come quelle della categoria di appartenenza rispetto al
servizio che si richiede) sono sottoposte a sanzioni. Si auspica una virtuosa collaborazione fra pubblica amministrazione, soggetti erogatori dei
servizi, utenti ed associazioni dei consumatori per rendere il nostro territorio migliore,
vivibile, con servizi efficienti e che hanno un costo commisurato alla realtà in cui ci
muoviamo fatta da operai, piccoli imprenditori, artigiani, piccoli professionisti ed una
economia ancora legata alla agricoltura familiare schiacciata dalle multinazionali.
La proposta è quella di sempre fare e fare con impegno e dedizione premiando il merito e
la capacità, il sacrificio delle persone e dei cittadini e la tutela dei diritti del singolo cittadino
ad avere servizi efficienti con la collaborazioni di persone esperte

Avv. Salvatore Nasti
Presidente unione Nazionale Consumatori Marano Napoli Nord

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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