Clan Polverino, ricostruito il ferimento di Marchesano, cognato del boss. L’uomo entrò in conflitto con gli Orlando che malmenarono anche il figlio

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Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ciollaro si fa riferimento anche alle vicende che, nel marzo del 2017, videro protagonista Michele Marchesano, cognato di Giuseppe Polverino e titolare di alcune attività commerciali, tra cui un deposito per la vendita di alimenti in via Padreterno.

Marchesano, come narrato dalle cronache mediatiche dell’epoca, fu destinatario di un agguato nella zona dei Camaldoli: fu sparato a una gamba, ma recatosi al pronto soccorso del Cardarelli riferì agli agenti di essere stato vittima di una rapina.

In realtà Marchesano, come ricostruito dal pm della Dda Di Mauro, fu al centro nelle settimane precedenti di un infuocato scontro con il gruppo degli Orlando, che si erano già imposti sul territorio da oltre un anno. Sarebbero stati loro a malmenare il figlio di Marchesano e a dire allo stesso di andare dal padre a riferire. Marchesano, per tutta risposta, avrebbe esploso al corso Italia (anche questa vicenda fu seguita dai media nel gennaio del 2017) colpi d’arma fuoco in aria per intimorire gli uomini che avevano pestato il figlio.

In quello stesso periodo si verificò un altro inquietante episodio: il pestaggio di un barista e la distruzione di un bar di proprietà di un familiare di Giuseppe Polverino, ai Camaldoli. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, Vincenzo Polverino, alias Peruzzo, si sarebbe recato a Secondigliano per capire se dietro il raid (siamo verso la fine del 2016) c’erano persone legate al baby boss Mariano Riccio, anch’egli maranese, ma legato al cartello Scissionista. Dopo l’episodio degli spari al corso Italia, il gruppo degli Orlando si sarebbe recato nel deposito di Marchesano, in via Padreterno. In quell’occasioni avrebbero preso le chiavi dei mezzi in uso al Marchesano e alla sua azienda e gridato: “Ve ne dovete andare da Marano, qui non dovete più lavorare”. Con quell’atto, scrivono gli inquirenti, gli Orlando sancirono la loro definitiva affermazione sui Polverino.

Marchesano, prima di essere attinto dai colpi di arma da fuoco, si era reso irreperibile. E’ da precisare, tuttavia, che il gruppo dei Polveriniani di for ‘o truglio, corso Mediterraneo, già da tempo si era federato agli Orlando e ai Nuvoletta. Le trattative si svolsero nell’arco di diverse settimane, mesi, con summit tra le parti che si tennero in una campagna del Casertano, a Quarto e in un ristorante di Pozzuoli.

 

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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