Da quindici giorni attendono il tampone. Famiglia di Marano: “Pronti a un gesto disperato”

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“Siamo pronti a compiere un gesto estremo, a infrangere l’obbligo di quarantena e a recarci presso un ospedale o in qualsiasi altro posto per essere sottoposti al test sul Coronavirus. Se dovesse essere necessario ci faremo anche arrestare”. Dieci persone, tutte residenti a Marano e appartenenti a un unico nucleo familiare, hanno lanciato un drammatico appello. Sono stati in contatto con un contagiato ma dei tamponi (almeno finora) nemmeno l’ombra.

“Nostro zio, positivo al Coronavirus – spiegano – è intubato da giorni in ospedale. Ha atteso, come tanti altri, 12 giorni per avere un tampone, nonostante fosse cardiopatico e avesse avuto febbre a 40 per ben 11 giorni. Nostra zia, che presenta gli stessi sintomi, è curata in casa ma senza aver avuto alcun tampone.

Noi – aggiungono – abbiamo avuto contatti frequenti con entrambi e già da 15 giorni, per senso di responsabilità, siamo in quarantena. Abbiamo informato i medici curanti, che a loro volta hanno allertato le autorità competenti, ma il tampone non arriva. Ci obbligano a fare altri quindici giorni di quarantena, ma noi stiamo impazzendo: è un incubo. Abbiamo bambini piccoli in casa, uno dei quali con un leggero stato febbrile, e non sappiamo più che fare. Questa agonia quanto ancora deve durare?. Non ce la facciamo più”.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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