Sugli alloggi, confiscati alla camorra o abusivi acquisiti dal comune e che qualcuno vuole dare agli sfrattati, vi stanno prendendo in giro tutti. Vi spieghiamo il perché in poche righe.
Al netto delle buone intenzioni di qualcuno, nessuna delle due cose, con la gestione politica, sarà mai fatta a Marano. Ci sono troppi interessi politici, motivi di ordine pubblico e quant’altro.
I motivi? I beni confiscati alla camorra presenti sul territorio, il loro numero è altissimo (più di 100), sono in gran parte o inutilizzabili o necessitano di interventi di restyling o sono privi di agibilità. Qualcuno ce n’è da utilizzare, ad esempio quello di via Marano-Pianura, parco del Sole, ma né il Comune, né il sindaco né qualche consigliere di opposizione sanno nemmeno dove sia. La casa, con destinazione d’uso per l’emergenza abitativa, è disponibile dal 2013. Era occupata da un tossicodipendente sgomberato anni fa, ma poi rientrato a più riprese puntualmente nel locale.
I beni abusivi acquisiti al patrimonio comunale? Per ora sono disponibili (non tutte però hanno l’allaccio dell’acqua e non tutte sono in buono stato) solo le case di via Platone, sgomberate di recente dopo 20 anni di inerzia, un paio in via Sant’Agostino e alcune in via Mallardo. Non si è ancora proceduto, invece, in via Antica Consolare Campania e in altri punti del territorio e i motivi non sono noti.
Qual è il problema? La storia è un po’ complessa. Il Comune dovrebbe sgomberare gli occupanti abusivi degli alloggi popolari e mettere al loro posto gli aventi diritto dell’ultima graduatoria regionale. Il punto è che nessuna giunta, nessun sindaco riuscirà mai a sgomberare oltre 100 famiglie. Allora l’obiettivo è quello di spostare in qualche casa abusiva, sequestrata e poi acquisita dal Comune, due o tre famiglie tanto per gettare un po’ di fumo negli occhi alla gente.
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