Marano, è guerra tra Ronza e Di Pace sulla questione dell’umido. Il dirigente vuole la copertura politica, il segretario lo riprende duramente. “Proposta singolare e incomprensibile”

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Lo “scazzo” senza precedenti tra il segretario generale Michele Ronza e il dirigente dell’ufficio tecnico Pasquale Di Pace, tra l’altro responsabile del settore igiene urbana. Di Pace, secondo quanto scrive in una relazione il segretario generale, ha informato con una nota ufficiale che la gara per il conferimento dell’umido è andata deserta e che attende indirizzo politico all’amministrazione, ovvero soluzioni “legittime”.

Il sindaco Visconti, secondo sempre il narrato del segretario, in via ufficiosa dice che il dirigente insiste affinché la giunta gli indichi la normativa da seguire.

E allora Ronza, a questo punto, va su tutte le furie e scrive: “Dalla lettura della nota, inspiegabilmente non inviata all’assessore competente, non si comprende cosa il dirigente chieda realmente all’amministrazione”.

Ronza aggiunge: “La questione è marcatamente singolare e ciò basterebbe per rispedire al mittente la richiesta del dirigente”. Però il funzionario, per “accontentare” il sindaco e altri assessori, visto che il dirigente si “rifiuta di procedere in autonomia, come invece dovrebbe”(parole di Ronza), accampando il timore di incorrere in errori e illegittimità e anche se ritengo l’adottando atto proposto e voluto dalla giunta assolutamente improprio, facendomi interprete delle contigenze dell’amministrazione e nello spirito di collaborazione per cercare una soluzione immediata al problema, suggerisco di adottare un atto secondo la normativa richiamata da valere come indirizzo per il dirigente”.

Come si risolve la questione? Ronza suggerisce alla giunta e a Di Pace di muoversi con provvedimenti urgenti consentiti dalla normativa vigente e dall’autorità nazionale anticorruzione in caso di gara deserta per i rifiuti giacenti sulle strade cittadine.

In pratica, Ronza “cazzea” Di Pace e gli ricorda che può muoversi, nell’ambito dei rifiuti solidi urbani, laddove si ravvisano gravi problematiche igienico-sanitarie, anche con provvedimenti di carattere emergenziali.

Ma perché è accaduto tutto ciò? Perché Di Pace, da quando le indagini della Dda sul municipio sono divenute più pressanti, non vuole più assumersi particolari responsabilità per non incorrere, come sostiene Ronza nella sua relazione, in eventuali illeciti.

Così però non si può andare avanti. Di Pace è il dirigente e il potere del dirigente, come previsto dalla legge Bassanini, è autonomo da quello politico. Ormai all’ufficio tecnico è tutto o quasi fermo. Di Pace ha un solo obiettivo ormai: dimostrare alla magistratura inquirente di essere persona irreprensibile. Da qui l’accelerazione (dopo mesi di impasse) sugli sgomberi dei beni abusivi, confiscati e sulle case popolari. Intanto Ronza, dall’alto della sua esperienza, ha fatto fare una figura barbina alla giunta e al dirigente, pagato profumatamente per assumersi le sue responsabilità.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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