Marano, tre blitz dei carabinieri e diversi indagati. Urbanistica, rifiuti e parentele scomode. Visconti e Di Pace? Tutti attendono le dimissioni

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Tre blitz dei carabinieri, due coordinati dalla Dda di Napoli. Uno al Comune, per l’acquisizione di atti urbanistici; uno in strada, con il sequestro di un gazebo commerciale autorizzato dal dirigente Pasquale Di Pace (per tre anni); uno al cantiere Tekra, dove sarebbero stati eseguiti controlli ad alcuni mezzi (pare si tratti di spazzatrici) che sostavano o operavano nel sito. Tre blitz e un numero imprecisato di indagati, sui cui nomi vi è per ora stretto riserbo.

Tre blitz, che si sommano alle indagini sui vigili, all’acquisizione dei faldoni delle lottizzazioni edilizie, sempre ad opera della Direzione distrettuale antimafia, e la netta sensazione che al Comune sia prossimo l’arrivo di una commissione d’accesso agli atti che potrebbe essere propedeutica a un nuovo scioglimento.

Poi ci sono i problemi dell’ordinario: la mensa scolastica, i rifiuti, il traffico, la carenza di personale negli uffici (all’anagrafe è ormai un disastro), l’abusivismo edilizio e commerciale imperante, la storia (inquietante) di qualche stagionale nei rifiuti.

Visconti, in un solo anno di gestione, ha fatto rimpiangere gli ex commissari, che pure avevano brillato solo negli ultimi mesi, quando furono presero di petto alcune situazioni: pali della luce, grandi evasori dei canoni idrici, apertura dell’isola ecologica e avvio del risanamento finanziario.

I fatti sono evidenti: il Comune è nel mirino della Procura. Le questioni edilizie e urbanistiche, le parentele inquietanti di alcuni amministratori, se sommate ad altre vicende, fanno tremare le vene ai polsi.

Marano rischia di subire l’ennesima onta. Sarebbe il caso e sarebbe opportuno (lo scriviamo da tempo) che Visconti molli quanto prima. Non ha i mezzi, non ha la squadra adeguata e non c’è la volontà, la coesione politica per affrontare i problemi irrisolti. Si faccia da parte per il bene della città, lui e anche qualche dirigente che aveva difeso a spada tratta provvedimenti (vedi alla voce gazebo) rivelatisi, almeno alla luce delle attuali indagini, fallaci. Sui social sono in tanti a sperare nell’arrivo di nuovi commissari.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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