ARZANO. Nuova tegola sull’ex amministrazione Esposito: revocate le concessioni alla famosa industria di pelletterie in via Sette Re

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Nuova tegola sull’ex amministrazione Esposito: revocate le concessioni alla famosa industria di pelletterie in via Sette Re. “Violata legalità”, è fuga di “compagni”. La Procura a caccia di due architetti arzanesi  – i cui nomi stanno già rimbombando per la città –  che avrebbero rappresentato nella doppia veste di tecnici –politici e tecnici-proponenti, il vero anello di collegamento con alcuni esponenti dell’amministrazione sciolta per camorra e l’ex dirigente Giovanni Napolitano rimosso dopo essere stato annoverato negli atti dello scioglimento come vero dominus capace di determinare controlli e rilasciare concessioni “addomesticate” in contrasto con le norme edilizie. I due architetti, molto vicini all’amministrazione, avrebbero anche redatto grafici difformi da quanto realizzato compreso la cartolarizzazione abusiva dell’area nel 2013/2014. Napolitano venne indicato dal sindaco Fiorella Esposito con proprio decreto nonostante i procedimenti penali a carico dello stesso nei comuni di Afragola e Crispano.

Ad essere revocate con atto (prot. 21825 del 08 agosto 2019) regolarmente affisso all’albo pretorio del comune dopo serrati accertamenti disposti da ben due procure,  tutte le licenze e concessioni del 2014 (consiliatura Fuschino) e 2018 (consiliatura Esposito).  Il manufatto, di proprietà della Marianna Guerriero – la cui storia edilizia è stato motivo determinante di ben due scioglimenti per mafia – è stato il principale vulnus, con un filo diretto, in continuità di interessi, tra politici in odore di camorra della consiliatura Fuschino (centrodestra) ed Esposito (centrosinistra-DeMa), come agli atti dell’ultimo scioglimento, e tecnici affaristi e senza scrupoli, sostenuti anche da ambienti collaterali dell’informazione. Il quadro che emerge dall’ordinanza è a dir poco inquietante. Ne viene fuori, infatti, un vero e proprio “sistema” caratterizzato da “violata legalità” da parte di una lobby affarista locale di politici, politici-imprenditori e tecnici. Ma quello che fa accapponare la pelle nell’ordinanza,  è la parte in cui si sottolinea anche la gravissima violazione della sicurezza, addirittura mettendo a rischio l’incolumità degli operai al suo interno. Fin qui l’ordinanza di parte e competenza comunale (si è dovuti comunque attendere l’intervento dello Stato con una nuova Commissione Straordinaria per far emergere tutta la verità ed il principale simbolo del “cancro” politico e dei tecnici di questa città). Ora si attendono anche gli esiti della inchiesta della Magistratura e dell’Antimafia, coordinata dal sostituto procuratore presso la Dda di Napoli, Henry John Woodcock. Osservato speciale, un dipendente comunale istruttore di alcune pratiche in favore della Guerriero già imparentato con un boss di camorra.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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