Sant’Antimo e l’ombra del commissariamento per mafia: ecco le prime richieste degli ispettori della prefettura

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Per l’opposizione consiliare a Sant’Antimo si sta scrivendo una delle pagine più brutte e drammatiche, in quanto la Prefettura di Napoli, su delega del Ministro dell’Interno, ha disposto l’accesso di una apposita Commissione presso il Comune  per verificare la sussistenza di infiltrazioni della camorra nell’apparato politico-amministrativo.

Il sindaco e la maggioranza si dicono sorpresi ma tranquilli, fiduciosi sull’esito positivo della relazione dei commissari. Ma tecnicamente cosa sta accadendo al Comune di Sant’Antimo? La Commissione di accesso ha tre mesi di tempo, prorogabili per altri tre mesi, per effettuare le dovute verifiche e procedere, eventualmente, per la richiesta di scioglimento del Comune.

La Commissione di inchiesta ha subito fatto delle precise richieste, che riguardano il periodo che va dall’insediamento di questa amministrazione a maggio 2019 e precisamente: per gli appalti e il loro valore, i beneficiari, inizio e fine e le somme corrisposte. Inoltre, tutte le fattispecie amministrative riguardanti proroghe, somme urgenze, affidamenti diretti, subappalti; generalità di sindaco, assessori, consiglieri, dipendenti comunali, soggetti assunti a tempo determinato, liberi professionisti che hanno ricevuto incarichi, legali incaricati da Ente.

Inoltre hanno richiesto tutti gli atti relativi alle ultime elezioni come i risultati sezione per sezione, le delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio e l’elenco del contenzioso in corso. Attraverso questi atti,  l’organo ispettivo potrà alla fine stabilire se il Comune di Sant’Antimo è asservito a logiche o interessi illeciti e a condotte in contrasto con gli interessi dei cittadini.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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