Il sindaco Visconti la difende a spada tratta. Anche ieri, nel corso dell’ultima riunione di maggioranza, il primo cittadino lo ha detto chiaramente ai suoi consiglieri, in particolar modo al gruppo (sono sei o sette col mal di pancia) che non vorrebbe salvare l’assessore De Nigris dalla mozione di censura protocollata dalla minoranza e in discussione domani nell’aula del civico consesso.
“La De Nigris non si tocca”: questo è quanto emerso dalla riunione. Qualche consigliere avrebbe fatto la voce grossa, stigmatizzando l’operato dell’assessore all’Igiene e all’avvocatura, con particolare riferimento alla delibera – pubblicata qualche settimana fa – che consente agli avvocati convenzionati con l’ente cittadino di incassare onorari – da ripartire con un complesso calcolo – anche al di fuori degli emolumenti già pattuiti con il Comune. Non sono pochi, inoltre, coloro che vorrebbero che la De Nigris cedesse quanto meno la delega all’Igiene. “A svolgere realmente il ruolo di assessore sono altri – dicono sottovoce alcuni viscontiani – la De Nigris è uno specchietto per le allodole: chi sta sul territorio, decide e si rapporta con la ditta Tekra sono altri”.
L’opposizione, parte dell’opposizione, ci è andata giù duro con la De Nigris, ritenendo la delibera illegittima ma soprattutto destinata “a creare una sorta di turbativa di un bando di gara che non prevedeva tale possibilità per gli avvocati”.
L’esito di questa querelle, interna ed esterna alla maggioranza, è pressoché scontato: i consiglieri malpancisti si tureranno nuovamente il naso e obbediranno al sindaco. Qualcuno della minoranza, in ottimi rapporti con la De Nigris o già in predicato di accasarsi con Visconti (ce ne sono almeno due) nel segreto dell’urna potrebbe inoltre rafforzare ulteriormente l’assessore in carica con un voto di astensione o addirittura a suo favore.
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