Palazzo Merolla cade a pezzi, è inagibile per alcuni importanti progetti, ma qualcuno parla di cineforum in estate. Qual è la verità? Cosa c’è dietro questa storia?

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Il cineforum estivo a palazzo Merolla, inagibile in più punti e in condizioni pietose in altri, sembra un’idea davvero folle e le ultime notizie che giungono dal Comune – propagandata con enfasi da alcuni cantori dell’opposizione – mettono i brividi. Il dirigente del settore tecnico Di Pace ha posto il veto, stante le condizioni della struttura comunale, acquisita dal Comune anni fa e restaurata alla meno peggio dalla ditta Mastromimico di San Cipriano d’Aversa, da tempo confiscata dallo Stato, sulla possibilità che nel palazzo si tenessero importanti progetti attinenti al settore politiche sociali. Progetti di contrasto alla violenza familiare e di sostegno a disabili (progetto Itia con fondi per un milione di euro a breve disponibili se la segretaria generale ultimerà gli atti).

Ma qualcuno, incurante del fatto che il palazzo non sia per niente a norma e incurante del fatto che sono già stati annunciati interventi di restyling, ha messo in giro la voce del cineforum in estate. Sarebbe opportuno, allora, capire qual è la verità su palazzo Merolla. Il palazzo è inagibile? E’ o non è un pericolo per l’incolumità dei cittadini? Se sì, come mai all’interno operano ancora alcune associazioni? E se è in condizioni pietose, come dimostrano video, foto e sopralluoghi (anche nostri), come si può pensare di programmare un cineforum, che sia all’aperto o al chiuso?

Attendiamo risposte dal dirigente dell’area tecnica e dagli assessori al ramo, ovvero alla Cultura e ai Lavori pubblici. Qualche osservatore sostiene, ma noi non ne abbiamo certezza e contezza, che si stia portando avanti un progetto solo o anche per accontentare qualche operatore del settore cinematografico notoriamente vicino ad esponenti politici giuglianesi. Intanto, appena due giorni fa, altri calcinacci sono caduti dall’ingresso del Palazzo, acquistato a suo tempo dal Comune per la modica cifra di due miliardi di vecchie lire.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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