Clan De Rosa: la Cassazione annulla la condanna all’imprenditore Vincenzo Martino

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La Suprema Corte – I sezione penalepresieduta dal dottor Bonito e che ha visto come relatrice la dottoressa Boni– nonostante la richiesta di inammissibilità invocata dal Procuratore Generale dottor Gaeta, ha annullato nei confronti dell’imprenditore Vincenzo Martino la sentenza di condanna per il delitto di partecipazione alla associazione camorristica denominata clan De Rosaoperante a Qualiano. 

Nei primi due gradi di giudizio l’imprenditore era stato condannato ad anni sei e mesi otto di reclusione per aver messo a disposizione del reggente del gruppo malavitoso operante in Qualiano, Pasquale Di Palma, i locali della sua officina, utilizzati per riunioni con gli adepti.

Ciononostante, l’avvocato Dario Vannetiello, difensore dell’imprenditore, ha evidenziato con successo che la motivazione assunta dalla Corte di Appello era inidonea.

Pertanto, dovrà procedersi ad un nuovo giudizio innanzi alla Corte di Appello di Napoli; mentre è divenuta irrevocabile nei confronti di Martino la condanna per violazione alla disciplina degli stupefacenti. 

Con la medesima sentenza, la Corte di Cassazione ha anche annullato la sentenza di anni quattro di reclusione emessa nei confronti di Mascolo Giuseppedifeso dall’avvocato Giorgio Pace, imputato per il quale dovrà analogamente procedersi  ad un nuovo giudizio innanzi alla Corte partenopea.

© Copyright Mario Conforto, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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