La mamma del boss pentito Iovine: «Andate via, è mia metà della villa confiscata»

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Antonio Iovine esce sorridendo dalla questura di Napoli, il 17 novembre 2010. Il boss della camorra e capo storico del clan dei Casalesi Iovine ?? stato arrestato dagli uomini della squadra mobile di Napoli. ANSA / CIRO FUSCO
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«Una parte della villa è mia e voi non avete alcun diritto di stare qui, men che mai di tagliare alberi e piante che mi appartengono». La rivendicazione è della madre di Antonio Iovine ex capo clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia. La villa in questione è quella che fu confiscata nel 2009, un anno prima dell’arresto dell’ex camorrista. Il destinatario del rimprovero è stato don Giuseppe Sagliano, il parroco di Villa di Briano al quale è stato affidato l’immobile per essere trasformato in un Centro polivalente per finalità sociali.
È una casa di 850 metri quadri, di tre piani con un giardino terrazzato che la circonda, visibile da diversi lati in via Toti a Villa di Briano ma distante solo qualche centinaia di metri da San Cipriano D’Aversa, paese d’origine della famiglia Iovine. L’immobile che per qualche tempo è stato utilizzato dalla Caritas della parrocchia sanciprianese Santa Croce di don Giovanni Schiavone e dalle guardie zoofile, prima dell’ultimo affidamento al sacerdote era rimasto per diverso tempo del tutto inutilizzato. Più volte infatti, le cronache ne avevano registrato incuria e degrado.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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