«Una parte della villa è mia e voi non avete alcun diritto di stare qui, men che mai di tagliare alberi e piante che mi appartengono». La rivendicazione è della madre di Antonio Iovine ex capo clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia. La villa in questione è quella che fu confiscata nel 2009, un anno prima dell’arresto dell’ex camorrista. Il destinatario del rimprovero è stato don Giuseppe Sagliano, il parroco di Villa di Briano al quale è stato affidato l’immobile per essere trasformato in un Centro polivalente per finalità sociali.
È una casa di 850 metri quadri, di tre piani con un giardino terrazzato che la circonda, visibile da diversi lati in via Toti a Villa di Briano ma distante solo qualche centinaia di metri da San Cipriano D’Aversa, paese d’origine della famiglia Iovine. L’immobile che per qualche tempo è stato utilizzato dalla Caritas della parrocchia sanciprianese Santa Croce di don Giovanni Schiavone e dalle guardie zoofile, prima dell’ultimo affidamento al sacerdote era rimasto per diverso tempo del tutto inutilizzato. Più volte infatti, le cronache ne avevano registrato incuria e degrado.
Lunedì 22 Aprile, si terrà dalle 11:30 presso l'Enoteca provinciale in Via Battisti a Caserta la Presentazione ufficiale di "Borghi Divini. Un viaggio nella...
Attuazione del Decreto Campi Flegrei, i piani di protezione civile, fondi e reclutamento del personale tecnico, prevenzione e informazione sui fenomeni sismici. Sono i...
A Marano, dopo 4 scioglimenti per camorra e tanti sindaci e consiglieri sfiorati da inchieste o finiti nel vortice di diverse indagini, accade ancora...