I grillini si leccano le ferite e intanto mugugnano, sperando in un’assunzione pubblica (aspetta e spera) di responsabilità da parte di qualcuno; i bertiniani non affondano la lama, ben consci di rappresentare il vecchissimo e di non poter attaccare alcuni candidati, tra cui Albano e i suoi sostenitori, per anni in sintonia con Bertini; Visconti e i suoi (almeno per ora) stanno a guardare, optano per il basso profilo concentrandosi sui voti da raccattare e puntando quasi tutto sul nome del candidato sindaco, che non ha alcuna esperienza amministrativa (a parte quei pochi mesi da consigliere fatti con l’ex sindaco Cavallo) ma che ha un suo appeal tra il popolino (un po’ come Cavallo) e tra i tanti maranesi aiutati (legalmente) nell’esercizio delle sue funzioni da dipendente Inps.
Pezzella, che tutto voleva fuorché fare il candidato sindaco, spera semplicemente di fare bella figura (in primis con la sua famiglia) e per indole, personale e politica, non si sbilancerà sugli avversari fino a quando non sarà oggetto del primo attacco. Qualcuno sostiene che di indole sia “pacione”; del medico Alfè poco si sa. Albano invece – da consumato democristiano – punta tutto o quasi sulla forza dei suoi tanti aspiranti consiglieri e intanto promette rigore, rispetto delle regole e soluzioni per una città allo sbando. Infine Teresa Giaccio, che non ha ancora affilato le armi pur avendo annunciato una campagna elettorale “senza remore e all’attacco”.
A meno di un mese dall’apertura delle urne, la campagna elettorale non decolla e chi parla dice solo banalità, frasi ovvie, scontate o promette cose irrealizzabili. Si muovono, però, alcune famiglie, che hanno piazzato un po’ qua e un po’ là i propri amici e familiari. A buon intenditore..
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