Capri vuole lo status di «isola svantaggiata». E il sindaco avvia la raccolta firme

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I residenti sull’isola più chic del mondo si sentono gravemente svantaggiati. Così svantaggiati da raccogliere firme per un referendum che modifichi l’articolo 119 della Costituzione, inserendo la seguente dicitura: «Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili». Capito? Vivere nell’isola di Tiberio, meta del jet-set e patria del lusso costituisce motivo di «grave e permanente svantaggio». E già immaginiamo come potrebbero reagire gli abitanti dei quartieri«favelas» nelle periferie napoletane. Ma siccome il lusso non cancella i problemi della quotidianità è il sindaco Gianni De Martino a spiegare l’iniziativa.

“Capri — dice — è l’isola più bella del mondo ma i cittadini sono svantaggiati». Lo «scoglio» circondato dal mare blu sconta una singolare condizione appunto di isolamento. Così il sindaco in persona è sceso in campo con la raccolta di firme per salvaguardare lo “status di isola” e riconoscere ai suoi concittadini parità di diritti e servizi con quelli che vivono sulla terra ferma. Gli isolani doc si dicono penalizzati, vittime di disservizi, sovrapprezzi, limitazioni. E lo conferma proprio il primo cittadino, che ha sposato l’idea dell’Ancim (Associazione nazionale isole minori) e sostiene il referendum per modificare la Costituzione e garantire uguali diritti anche ai cittadini delle isole minori.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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