Uno smottamento di grandi dimensioni, eventi franosi provocati dalla mano dell’uomo. In via Romano, estrema periferia di Marano, a due passi dalla collina dei Camaldoli, non è bastato un triplice provvedimento dell’autorità giudiziaria, il primo risalente al 2013, per imporre ad una famiglia e al Comune di Marano, proprietario di una parte dei fondi, a mettere in sicurezza un lembo di terra (franata) che ha stravolto l’assetto del territorio, fino a lambire l’appartamento di un pensionato, il signor Gennaro, che da anni porta avanti la sua battaglia. Più volte sollecitati dal tribunale di Marano (ex sezione distaccata del tribunale di Napoli) e dall’ufficiale giudiziario, le parti chiamate ad agire se ne sono (finora) lavate le mani. Nei giorni scorsi, dopo anni di battaglie legali, il pensionato si è recato al Comune supportato da un legale. La vicenda è ora al vaglio dei commissari del Comune, che fino all’altro giorno erano all’oscuro della cosa e anche di quanto di abusivo sia stato realizzato nella zona, nelle adiacenze dello smottamento, nel silenzio generale.
Abusi e ancora abusi edilizi, ancora oggi a Marano, in tantissime zone della città. Abusi eclatanti, enormi che sfuggono ai controlli. Noi non crediamo più alla buonafede di chi dovrebbe operare. C’è qualcosa di anomalo, di molto strano che meriterebbe l’attenzione dell’autorità giudiziaria e dei carabinieri.
Frane e smottamenti in via Romano, a Marano, privati e Comune condannati da anni ma nessun intervento. Nella zona abusi edilizi di ogni genere
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