Marano, il piano anti dissesto del Comune al vaglio della Corte dei conti. Il prossimo anno aumento certo di acqua e forse della spazzatura. Anche Napoli sulla stessa barca.

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La Giunta comunale di Napoli ha approvato due deliberazioni, di proposta al Consiglio, funzionali alla riedizione del piano di riequilibrio finanziario, dichiarando di avvalersi della facoltà concessa dalla Legge di Bilancio 2018 art. 1 commi 888 e 889, individuando in 20 anni, in precedenza 10 anni, la nuova durata del piano di riequilibrio riformulato/rimodulato, da approvarsi entro 45 giorni dall’esecutività della stessa deliberazione. Si tratta di fatto di un allungamento dell’originario Piano di Riequilibrio. In tale ambito sarà data anche risposta alle prescrizioni previste nella deliberazione 240/2017 della sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti della Campania, tra cui anche il riaccertamento straordinario dei residui, oggetto della seconda deliberazione di Giunta e funzionalmente collegata a quella del Piano di Riequilibrio.

Tale opportunità di rieditare il Piano, prevista dalla Legge di Bilancio, 2018 consente agli Enti già in riequilibrio finanziario di rendere compatibili gli sforzi di risanamento in un quadro normativo che tende a mitigare gli effetti negativi sullo stesso percorso di risanamento già intrapreso dalle Amministrazioni, dovuti all’introduzione della contabilità armonizzata, alla introduzione di meccanismi contabili collegati alla necessità di prevedere percentuali sempre maggiori di accantonamento di risorse a copertura di crediti difficilmente riscuotibili alla diminuzione di risorse disponibili come trasferimenti statali.

Nei prossimi giorni, invece, al vaglio della Corte dei conti il piano di riequilibrio presentato dal Comune di Marano, da tempo in condizione di pre-dissesto finanziario. Per il prossimo anno, nonostante i risultati raggiunti sul fronte degli evasori dei canoni idrici, si prevedono sostanziosi rincari per i tributi comunali: acqua (sicuro) e forse spazzatura, fino ad un massimo del 30 per cento. A confermarlo il dirigente del settore economico Giuseppe Bonino. Sulla tassa della spazzatura ci sarebbe tanto da dire, visto che l’ente deve coprire per intero il costo di un servizio che aumenta a dismisura per il semplice fatto che il Comune non riesce ad incidere sulla raccolta differenziata. In tal modo i costi di conferimento in discarica aumentano e a farne le spese sono i cittadini.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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