Un anno fa lo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali. Ecco cosa è accaduto in questi dodici mesi e i propositi per il 2018. Flop differenziata e sgomberi, bene gli incassi

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Un anno fa, esattamente un anno fa, il Consiglio dei Ministri sanciva lo scioglimento del Comune di Marano per infiltrazioni della criminalità organizzata. In venticinque anni, dal 1991, il Comune è stato sciolto, per analoga motivazione, tre volte. Il Comune, ancor prima dello scioglimento, era amministrato da un commissario straordinario, il viceprefetto Fico, chiamata a sostituire il dimissionario Angelo Liccardo.

Dodici mesi sono trascorsi, dunque, ma cosa è realmente cambiato da quel giorno? Beh, molte cose, anche se la cittadinanza, la maggior parte di essa, non lo sa, non se ne interessa o sa ma fa finta di nulla. Non tutto è andato per il verso giusto, in dodici si poteva e si doveva fare sicuramente di più. Qualcosina, anche grazie alla spinta del nostro giornale e alla buona volontà di qualche commissario e funzionario, è stata fatto, per altro si sta lavorando, nella speranza che non vi siano ulteriori rallentamenti e freni.

Cosa non è andato bene in questi mesi. Le procedure di sgombero, che il vecchio commissario Reppucci aveva indicato come priorità, sono ancora ferme al palo. Non è stato abbattuto il capannone di via Vallesana, abusivo, la cui presenza ha impedito al Comune di realizzare una strada finanziata dall’Europa. Ci sono state lentezze, anomalie sul fronte delle notifiche di atti importanti, ordinanze di chiusure di attività e quant’altro. Ci sono state le promesse mancate: la mancata apertura dell’isola ecologica, prevista per novembre, e non pochi disservizi sul fronte dell’igiene urbana, senza contare il disastro in termini di numeri della raccolta differenziata. E ancora: lo street control funziona, ma la sua applicazione va scemando con il passare dei giorni. Molte contravvenzioni sono state comminate, specie in relazione alla doppia fila, ma lo strumento è stato poco utilizzato per punire gli automobilisti a corto di assicurazione. La viabilità è ancora un punto dolente, così come la presenza, ossessiva, dei parcheggiatori abusivi che sottraggono risorse al Comune. I famosi cambiamenti all’interno del municipio sono stati annunciati a più riprese, ma per ora siamo fermi alle dichiarazioni di intento e a qualche spostamento di poco conto. Un flop si è rivelato, inoltre, la agognata vendita delle case popolari e non si registrano ancora passi in avanti sul fronte della messa a ruolo delle oltre 3 mila famiglie che non figurano nel database degli uffici dell’ente.

Cosa è andato bene? Il recupero delle somme dovute dai grandi evasori dei canoni idrici, qualche modifica regolamentare sul fronte del condono edilizio e degli immobili abusivi (procedure che renderanno più agevoli gli sgomberi), l’immissione al Comune di nuovo personale, più motivato e in parte qualificato, l’accertamento di vecchissimi debiti fuori bilancio (quasi un milione e mezzo), un maggiore controllo dell’abusivismo commerciale (seppur con pratiche eterogenee o una tantum), l’avvio delle attività della Compagnia dei carabinieri.

Il 2018 dovrà essere l’anno dei lavori al manto stradale (le risorse sono state individuate), della sostituzione dei pali della pubblica illuminazione pericolanti, dei lavori alla condotta idrica e alla fogne, della ripresa della differenziata e dei lavori al cimitero, fermi da tempo immemore. Occorrerà, infine, decidere cosa fare dell’area Pip. Tutto questo, però, dovrà essere accompagnato da una riorganizzazione degli uffici dell’ente e da una serie di verifiche sulle procedure concorsuali degli ultimi anni.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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