Marano e i mille problemi del Comune e della città. La storia li ha bocciati, ora tocca ai nuovi. Ma se il buongiorno si vede dal mattino….

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Con questi abbiamo già dato. Chi per una ragione, chi per un’altra ha prodotto i suoi piccoli o grandi disastri. C’è chi ha governato direttamente, Bertini e Perrotta, e chi ha influenzato (Iacolare, Di Guida e Gabriele) dall’esterno attraverso consiglieri, assessori e funzionari comunali. Inutile ribadire ciò che quasi tutti sanno e che qualcuno (pochi) si ostina a non ammettere.

I debiti accumulati da Bertini sono ancora lì e il Comune ancora paga per certe scelte. I progetti in odor di camorra, Pip e cimitero in primis, sono sempre lì e con essi tutto ciò che ne è conseguito. Le mani sull’edilizia, le scelte urbanistiche sballate, le stabilizzazioni forzate, i debiti fuori bilancio, l’abusivismo non visto, i soldi a pioggia versati a destra e manca per tenersi buoni sindacati o lavoratori. Marano è stato tutto questo e anche di più.

I cittadini hanno spesso fatto finta di non vedere. Qualcuno ha votato in buonafede, altri invece solo in cambio di prebende. La storia ha già emesso alcuni verdetti. Alcuni dei personaggi elencati, lo riconosciamo, hanno anche prodotto cose valide, ma nel complesso il giudizio (per tutti e cinque) non può che essere tendente al negativo o fortemente negativo. Non può che essere negativo anche per Angelo Liccardo, l’ultimo sindaco sciolto per infiltrazioni della malavita organizzata.

Lo sanno anche loro, almeno quattro dei cinque elencati. Sanno anche loro che quel tempo, il tempo in cui hanno dettato legge al Comune, non tornerà più. E nemmeno quello in cui hanno ricoperto cariche sovracomunali.

Alle loro spalle, intanto, già fervono i preparativi per le prossime amministrative. Si tessono trame, crescono nuovi pretendenti o aspiranti tali: nel Pd Rodolfo Visconti, un tempo vicino al Cinque Stelle, l’avvocato Carlo Giarrusso (che finora però ha sempre smentito); tra i centristi Pasquale Albano, delfino di Iacolare; qualche fanatico/a dell’estrema sinistra, qualche giovane-anziano del Cinque Stelle, qualche salviniano un tempo vicino ai liccardiani.

Saranno in grado costoro, nel caso in cui si candidassero alla carica di sindaco, di gestire un ente disastrato sotto tutti i punti di vista? Saranno capaci di apportare quei correttivi (necessari) nella macchina comunale? Avranno il necessario coraggio per compiere scelte impopolari? Hanno la necessaria esperienza e competenza amministrativa? Hanno conoscenza delle reali problematiche della città e dell’ente? Noi nutriamo seri dubbi.

La politica non è e non può essere solo capacità di raccolta dei consensi. In questo periodo contano soprattutto altri fattori: conoscenza e coraggio.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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