Massimo Costa è il neo segretario provinciale del Pd di Napoli. Ma è polemica: al congresso avrebbero votato solo 500 persone al secondo turno, delle quali circa cento in città. Non è difficile prevedere che gli strascichi di questo voto continueranno per giorni.
Oggi si è votato nei 28 circoli in cui il congresso non si era svolto domenica scorsa, quando il vice segretario nazionale Maurizio Martina aveva dato lo stop per problemi sulla platea degli iscritti aventi diritto al voto, ma poi il responsabile organizzazione della segreteria nazionale Andrea Rossi aveva ordinato che si procedesse al voto. Nel pomeriggio la commissione congresso, presieduta dal garante inviato da Roma, il parlamentare pugliese Alberto Losacco, ha aperto i verbali dei circoli, annunciando il risultato e anche la percentuale dei votanti che è del 37% con 9.078 voti. «Una percentuale – dichiara all’Ansa Losacco – che considero bassa ma in linea con i congressi provinciali, basta pensare che a Bologna, dove il partito ha una organizzazione considerata molto buona, nell’ultimo congresso ha votato il 44% degli iscritti. La platea che ha votato al congresso napoletano è la stessa che ha partecipato al congresso nazionale dello scorso anno, quando votarono in 11.000 per scegliere tra Renzi, Orlando ed Emiliano. I numeri sull’affluenza che giravano oggi in rete erano quindi falsi».
Costa, dal canto suo, spiega: «Sarò il segretario di tutti e pur consapevole dei problemi che in questo congresso si sono manifestati, intendo svolgere il mio ruolo con energia ed entusiasmo. Intendo costruire una comunità aperta, inclusiva, larga e fortemente radicata in tutti gli aspetti che segnano la vita delle persone, in carne ed ossa. Non mi sfuggono i limiti da superare e le incomprensioni da sciogliere, evitando però di indulgere in forzature, opportunismi e strumentalizzazioni che finiscono solo per umiliare e ferire tutto il complesso delle nostre forze». Sul risultato pende comunque il ricorso al tribunale di Napoli presentato da Nicola Oddati.
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