Marano, le idee un po’ confuse di Greco e Reppucci. I due commissari convocano separate riunioni con la ditta Tekra. Ognuno lancia i suoi ultimatum e ognuno concede la sua “proroga”

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Ma che fanno Antonio Reppucci e Francesco Greco? Ma almeno si parlano? Ma almeno concordano qualcosa? Sul fronte rifiuti i due commissari, rispettivamente prefetto e funzionario ministeriale, sembrano essere separati in casa. Già, perché mentre Greco, cerbero commissario dagli occhi di ghiaccio, per ben due volte riceveva i rappresentanti della Tekra, ditta finita nell’occhio del ciclone fin dal suo insediamento, e lanciava categorici ultimatum, l’ultimo dei quali doveva scadere lunedì prossimo, il prefetto – sempre in vena di assemblee allargate a una presunta società civile maranese – organizzava un altro summit, sempre con i responsabili della Tekra, poi culminato con l’ennesima “proroga” concessa alla ditta. Una sorta di fiducia a tempo che andava ben oltre i 15 giorni (in realtà erano sette, ma Greco da qualche giorno non è a Marano) strappati dall’azienda con l’altro commissario.

Il risultato finale? Non si è concluso quasi nulla. Tekra ha fatto le solite promesse di miglioramento del servizio, già esternate una settimana prima pure a Greco, uno che qualcosina con i canoni idrici l’ha saputa fare, ma il contratto non è stato né firmato né rescisso. Si rimane in stand-by, insomma, con due commissari che parlano forse (e non solo su questo tema) due lingue diverse. Uno convoca una riunione e l’altro, per mettere sopra o forse perché desideroso di farsi notare, ne convoca subito un’altra. Peccato che gli interlocutori siano sempre gli stessi. Peccato per Marano e per i suoi cittadini, una cui parte crede ancora alla Befana. A questo punto facciamo una nostra proposta: perché non ne convoca una ex novo anche la viceprefetto De Caro? Così, tanto un’assemblea o una riunione non si nega a nessuno a Marano.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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