Dodici domande per il commissario straordinario, il prefetto Antonio Reppucci. Dodici domande per capire come stanno le cose, per capire se i maranesi, almeno quelli che si interessano (pochi, purtroppo) alla cosa pubblica e i giornalisti, noi nel caso di specie, dormono, hanno capito male o hanno preso clamorosi abbagli?
Il prefetto Reppucci era stato accolto a Marano otto mesi fa con grandi aspettative, nella speranza che potesse cambiare finalmente qualcosa nell’ente da lui diretto insieme con i commissari Greco e De Caro. Aspettative che, al netto delle difficoltà di bilancio e di organico, sembrano al momento esser state tutte (o quasi) tradite.
Siccome riteniamo di non avere l’anello al naso, e visto l’immobilismo di alcune forze politiche, che si guardano bene di sollecitare il prefetto, forse perché richiamati all’ordine da qualche parlamentare, forse perché poco interessati alla città o, forse, per semplice mancanza di tempo e volontà, ci tocca chiedere (è questo il compito dei giornalisti seri) di alcune vicende amministrative all’ex prefetto di Perugia, un tempo molto (fin troppo) ciarliero e da qualche mese stranamente silenzioso.
- Per quale motivo il dipendente Damiano, arrivato a Marano soltanto un anno fa, quindi esente da eventuali responsabilità su atti del passato, è stato spostato dall’ufficio Attività produttive, per cui era stato assunto, all’ufficio Avvocatura, lasciando in tal modo l’attività commerciale in balìa di dipendenti già noti o non qualificati o prossimi alla pensione?
- Per quale ragione non si è fatta chiarezza sulla vicenda dell’ordinanza di chiusura di un supermercato che doveva cessare ogni forma di attività lo scorso 27 luglio, i cui atti però sono stati notificati o fatti rispettare (in parte) con giorni e settimane di ritardo? Di chi è la responsabilità? Dei messi comunali, dei vigili, dei tecnici? Per quale motivo gli atti amministrativi, anche quelli ad horas (accadde anche per il ristorante La Cerasella), non hanno priorità assoluta?
- Perché il sovraordinato De Simone, coordinatore dei vigili, pur sulla scorta di atti firmati da dirigenti scelti dagli stessi commissari (in primis l’architetto Pepe) temporeggia sistematicamente prima di darne esecuzione? E’già accaduto in diverse occasioni.
4. Perché il prefetto, interpellato a più riprese dal professor Carlo Palermo, non chiede alla Curia di Pozzuoli di mettere per iscritto il fatto di non esser più interessata all’eremo di Pietraspaccata? Di chi è quel bene e perché non se ne viene a capo? Se il bene non è della Curia, non è detto nemmeno che sia di qualche privato della zona a cui i vigili hanno affidato la custodia.Perché il Comune non ha interesse a fare realmente luce sulla vicenda? Pietraspaccata è un pezzo di storia maranese, è la nostra memoria e merita, anche da parte dei commissari, maggiore considerazione e rispetto.
5. Per quale motivo, se la questione della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade è tra le più spinose, si è dato il via libera affinché fosse smantellato l’ufficio igiene urbana e accorpato ad altre aree? Cosa fanno le guardie ambientali, a che servono? Perché sono passati mesi e mesi, nonostante le lamentele e gli articoli di stampa, prima di “colpire” la ditta aggiudicataria dell’appalto con apposite penalità, tra l’altro con modalità e tempistica (le inadempienze vanno segnalate il giorno stesso in cui si riscontrano non dopo settimane) che si prestano ad eventuali ricorsi?
6. Si è pensato di far cassa con la vendita degli alloggi popolari, misura già studiata e varata quattro anni fa e mai eseguita, ma quale sarà la sorte di coloro che attendono una casa popolare e che rientrano nella graduatoria stilata dalla Regione?
7. Chi ha sbagliato, chi ha sottovalutato il caso, chi ha condotto le operazioni, fallendo miseramente, in merito a ciò che doveva essere uno sgombero o demolizione del capannone abusivo di via Vallesana, non ancora sgomberato o completamente abbattuto e oggi fonte di un ennesimo ricorso in sede di giustizia amministrativa? Di chi è la responsabilità, chi ha autorizzato Scie e permessi all’interno di un contesto di proprietà comunale?
8) Con quale criterio è stato affrontata la questione del turn over interno all’Ente? Molti di coloro che erano nella relazione di scioglimento del municipio sono ancora al loro posto e quelli che non vi figuravano sono stati spostati o lo saranno a breve. E’ normale tutto ciò?
9) Quando riprenderanno le operazioni di distacco delle forniture idriche abusive?
10) Quando sarà messa in sicurezza la sede dei mutilati? Anche in quel caso ci sono atti amministrativi, perché non si interviene e non si dà seguito a ciò che è scritto in due relazioni, di cui una decisamente più blanda di un’altra?
11) Ripristino della legalità. Ha notato il signor prefetto che i parcheggiatori abusivi, dopo un periodo di stand-by, si sono riappropriati di piazze, strade, strisce blu? A che punto siamo con la gara per i parcheggi a pagamento? E la consegna dei loculi cimiteriali?
12) Perché l’ente agisce, almeno in tanti casi, solo dopo segnalazioni e denunce mediatiche? A chi è affidato il controllo del territorio? Se ci sono mele marce, se qualcuno boicotta, lo ricordiamo al prefetto, esistono pur sempre i provvedimenti disciplinari e, nei casi più gravi, le denunce penali.
Risposte che vorremmo dare a tutti i cittadini.
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