Marano, baby calciatore colto da malore in campo. I genitori: “Non lo ha salvato un poliziotto”

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Nostro figlio si è salvato grazie all’intervento tempestivo di Pino Caruso e Massimiliano Quartucci. È a loro e alla società Asd Ciro Caruso che va il ringraziamento della mia famiglia». A parlare è Giovanni, il papà del baby calciatore che sabato, nel corso di una gara del campionato Giovanissimi disputata allo stadio Nuovo Grillo di Marano, ha accusato un malore che ha indotto i medici del 118 a trasportarlo al Monaldi, dove è tuttora ricoverato.

 Il 13enne, ormai fuori pericolo, nella fase iniziale del secondo tempo si è accasciato improvvisamente sul campo da gioco, ridotto ad un acquitrino per le forti piogge di quella giornata. Il ragazzo aveva perso conoscenza e, per molti minuti, si era temuto per la sua vita. «Mi sono subito precipitato in campo – racconta il papà di Alessandro – per soccorrere mio figlio. Tutti si sono attivati per rianimarlo, in primis Pino Caruso e Massimiliano Quartucci che hanno iniziato le manovre di massaggio al cuore. Dopo un po’ hanno utilizzato il defibrillatore presente sul campo. Senza il loro intervento, durato molti minuti, probabilmente mio figlio non ce l’avrebbe fatta».

Smentita dunque, almeno dalla famiglia del giovane calciatore, la ricostruzioni secondo la quale sarebbe stato un poliziotto, presente sabato al campo Nuovo Grillo, a effettuare le manovre di rianimazione e quelle che contemplano l’utilizzo del defibrillatore.

Il Mattino
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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