Premessa: la modifica degli orari di apertura e chiusura del cimitero è perfettamente legittima, poiché l’eventuale variazione è sancita anche dal regolamento comunale di polizia mortuaria.
Ma la procedura messa in atto dai vertici del Comune, con ogni probabilità su sollecitazione del dirigente dell’area Patrimonio, che risponde al nome di Maria Giuseppina D’Ambrosio, non sarebbe corretta (sotto il profilo procedurale) e per questo è già finita nel mirino delle organizzazioni sindacali.
Cgil, Cisl e Uil illustreranno il loro punto di vista nel corso di un faccia a faccia i commissari straordinari. “Le modifiche contenute nell’ordinanza commissariale non sono state concertate con le rappresentanze sindacali e sono state assunte senza alcuna preventiva informazione”, spiegano le forze sindacali che seguono la vicenda.
Le norme vigenti imporrebbero all’amministrazione cittadina di informare preventivamente i rappresentanti dei lavoratori, così come previsto dall’articolo 10, comma 2 del contratto nazionale del lavoro.
Le perplessità dei sindacati saranno illustrate alla triade commissariale nel corso di una riunione di delegazione trattante che si terrà al Comune il 7 febbraio.
Tanti i nodi da sciogliere, tutti relativi alla turnazione dei dipendenti e ai relativi emolumenti da percepire. Sul tavolo la questione dei buoni ticket, dello spaccattamento degli orari, con ripresa pomeridiana a tre ore dallo stacco mattutino (non sarebbe consentito dalle norme vigenti), la questione delle eventuali inumazioni o deposito bare nel giorno di chiusura (martedì) e quelle relative al monte complessivo delle ore da svolgere, al momento non tutte calcolate con la dovuta precisione.
Infine il capitolo congreghe. Si adegueranno o no ai nuovi orari? O, come sempre, sarà anarchia?
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