Marano. Tribunale del Riesame e Tar, giudici chiamati a pronunciarsi sull’area Pip

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Sono ore cruciali per il destino dell’area industriale di via Migliaccio, finita di recente nel mirino dei magistrati che hanno iscritto nel registro degli indagati Raffaele e Aniello Cesaro, titolari della società che si aggiudicò (era il 2006) la gara bandita dal Comune. La partita si gioca su svariati fronti: quello penale, con il tribunale del Riesame chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di dissequestro del varco d’accesso al polo industriale, ma anche sul fronte amministrativo, con il Tar che deve invece valutare i ricorsi presentati da un imprenditore (Santoro) e dalla Iniziative industriali di Sant’Antimo, società di scopo dei Cesaro, che contestano i provvedimenti di revoca delle agibilità di alcuni capannoni.

Si tratta, in quest’ultimo caso, di atti avallati dal Comune alla luce dei sopralluoghi e delle relazioni firmate dai funzionari dell’ufficio tecnico. I giudici, sia quelli del Riesame che del Tribunale amministrativo, sono già in conclave e i nodi saranno sciolti nell’arco di poche ore. La grana Pip (Piano per gli insediamenti produttivi) tiene banco ormai da venti giorni, da quando la Dda sequestrò il varco d’accesso ai capannoni e i relativi sotto-servizi, mai collaudati o collaudati – come rilevato dai magistrati inquirenti – attraverso false attestazioni.

Nel frattempo sette imprenditori, quelli che qualche mese fa avevano sporto denuncia contro i Cesaro con l’accusa di aver ordito una truffa ai loro danni, sono stati ricevuti dal commissario straordinario del Comune, il viceprefetto Franca Fico. “Le inadempienze contrattuali sono palesi – dicono – Il Comune deve agire subito, revocando la concessione ai Cesaro”. Un’ipotesi, quest’ultima, già da tempo al vaglio dei vertici dell’amministrazione cittadina. L’iter per la rescissione unilaterale del contratto dovrebbe essere avviato entro pochi giorni.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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