La guerra di Melito e l'attacco agli Amato-Pagano

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La camorra spara ancora a Napoli e Melito, ancora una volta Melito, è teatro della guerra tra bande e narcos.  Poche settimane fa i carabinieri fermarono tre uomini pronti a sparare, tutti legati al clan Abete-Abbinante-Notturno, uno dei cartelli scissionista con base a Scampia. Dall’inizio dell’anno, prima dell’agguato di oggi, a Melito si contavano già 3 vittime: Luigi Di Rupo, ammazzato in un bar di via Po il 5 gennaio scorso, Davide Tarantino, scomparso nel nulla (l’auto fu ritrovata a Lago Patria) e probabile vittima di lupara bianca, e Giovanna Arrivoli, che gestiva un bar in un via Lussemburgo, uccisa invece a colpi di pistola e poi sepolta in una campagna di via Giulio Cesare.

Due morti e un quindicenne ferito, invece, è il tragico bilancio di un agguato avvenuto nel primo pomeriggio all’interno di un appartamento di via Giulio Cesare. Le indagini dei carabinieri sono orientate verso un agguato o un regolamento di conti di matrice camorristica, dato che tutte e tre le persone coinvolte sono legate al clan Amato-Pagano, la cosca che nel 2004 diede vita alla prima sanguinosa faida di Scampia e che ha esteso il suo controllo proprio nel comune alle porte della città partenopea ma anche a Mugnano.

Quando i carabinieri sono arrivati nell’appartamento di via Giulio Cesare dopo una segnalazione di spari, hanno trovato morto Alessandro Laperuta, 28 anni, già noto alle forze dell’ordine, colpito al torace mentre era affacciato al balcone. Il sangue era colato sul tendone parasole del balcone del piano di sotto. Era invece rimasto ferito un marocchino trentenne, Mohamed Nouvo, pregiudicato legato al clan come Laperuta. Il proiettile sparatogli alla testa aveva provocato una ferita grave e l’uomo è poi deceduto intorno alle 19 all’ospedale San Giuliano. La terza persona coinvolta è un minorenne, che compirà 16 anni a dicembre, nipote del boss Raffaele Amato e anche dell’altro scissionista Cesare Pagano, di recente dissociatosi. Il giovane si è presentato all’ospedale San Giuliano di Giugliano con una vistosa ferita all’addome. Non è in pericolo di vita ed è stato trasferito al Cardarelli di Napoli.

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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