L’ultima gaffe, l’ultima forzatura di Vincenzo Marra, presidente del Consiglio comunale. Ha convocato per il 12 maggio (prima convocazione) e 13 maggio (eventuale seconda) un consiglio comunale straordinario, con all’ordine del giorno tantissimi punti, alcuni di estrema importanza: presa d’atto delle dimissioni del sindaco, modifica alla convenzione del progetto per l’ampliamento del cimitero, regolamento dell’isola ecologica, ratifica della delibera di giunta relativa alla variazione di bilancio per i lavori in via Pigno e approvazione del piano per le alienazioni del patrimonio immobiliare per il periodo 2016-2018, nonché il riconoscimento di un debito fuori bilancio.
A norma dell’articolo 24 del regolamento del civico consesso, i consigli comunali a carattere straordinario possono contemplare soltanto atti con scadenza entro le 48 ore. Atti di estrema urgenza, insomma.
L’articolo 23 dello Statuto comunale, invece, stabilisce che la seduta straordinaria può essere convocata non prima dei tre giorni dall’avvenuta conferenza dei capigruppo (tre giorni liberi si dice in gergo tecnico), nel caso in questione convocata per il 9 maggio (oggi) e andata deserta. A termine di statuto, dunque, il consiglio comunale convocato da Marra, tra l’altro in assoluta autonomia, dovrebbe tenersi non prima del 13 maggio, almeno per quel che concerne la prima convocazione.
Gli atti che dovranno essere portati in Consiglio – come se non bastasse – sono di straordinaria rilevanza e importanza per la città, ma i consiglieri, da quanto si apprende, non hanno ancora potuto prendere visione delle proposte che dovrebbero essere votate in aula.
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