Caso Graziano, la telefonate: “Non ti dimenticare di Bubbico”

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“Stefano, non ti dimenticare di Bubbico. E’ una questione di vita o di morte”, diceva l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro al consigliere regionale, nonché ex presidente campano del Pd, Stefano Graziano. E’ il primo marzo 2015.

La conversazione è intercettata dai carabinieri di Caserta ed è ora agli atti dell’inchiesta che vede Di Muro in carcere per corruzione aggravata nell’inchiesta sulle presunte tangenti nella ristrutturazione dello storico Palazzo Teti Maffuccini, mentre Graziano è stato destinatario di una perquisizione con l’accusa concorso esterno in associazione camorristica per i suoi rapporti con l’imprenditore della ristorazione Alessandro Zagaria, ritenuto legato al clan dei Casalesi. La persona tirata in ballo nell’intercettazione è il vice ministro dell’Interno. Filippo Bubbico, non coinvolto nell’indagine, specifica che il trasferimento di fondi da un programma a un altro per il recupero dell’edificio di Santa Maria Capua Vetere rientrano in un’iniziativa che “ha riguardato complessivamente 340 progetti su specifica richiesta dei Comuni interessati”.

La “questione di vita o di morte” sollecitata da Di Muro a Graziano è il trasferimento a una diversa posta di bilancio del finanziamento stanziati dal ministero dell’Interno per i lavori a Palazzo Teti, indispensabile per evitare la perdita dei fondi.

Un passaggio di carattere politico che, di per se stesso, non può essere in alcun modo considerato illecito. Il vice ministro Bubbico non poteva essere a conoscenza di quanto oggi invece sospettano gli investigatori. “In relazione alle notizie relative al mio coinvolgimento nella vicenda del recupero del Palazzo Teti Maffuccini di Santa Maria Capua Vetere – scrive Bubbico in una nota – preciso che a gennaio di quest’anno, su richiesta di Stefano Graziano, ho attivato la mia segreteria perché raccogliesse informazioni sull’istanza presentata da quel Comune. L’Ente locale, già beneficiario di un finanziamento a valere sui fondi del Programma Operativo Nazionale Sicurezza 2007-2013 – spiega Bubbico – chiedeva che il progetto di recupero del Palazzo Teti Maffuccini fosse posto a carico delle risorse del Piano di Azione Giovani, Sicurezza e Legalità, un programma collaterale frequentemente utilizzato a salvaguardia del completamento di molti progetti Pon. Il trasferimento dal Pon al Pag ha riguardato complessivamente 340 progetti su specifica richiesta dei Comuni interessati”.

Nell’informativa depositata agli atti dell’indagine, i carabinieri diretti dal colonnello Giancarlo Scafuri ipotizzano che Graziano possa aver ottenuto, in cambio di questo (legittimo) interessamento il sostegno elettorale alle Regionali non solo di Di Muro ma anche di Zagaria, entrambi accusati di essere coinvolti nel presunto giro di tangenti legato all’opera, un Polo della legalità, da realizzare nello storico edificio sammaritano. Ricostruzione smentita da Di Muro nell’interrogatorio di garanzia e sulla quale Graziano, che si è dimesso da presidente del Pd e ha ribadito di aver sempre agito nel rispetto delle regole, potrà fornire la propria versione nei successivi passaggi dell’indagine.

Repubblica

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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