Si torna in aula consiliare, dopodomani, dopo un lungo, un lunghissimo periodo di stop ed impasse. Il civico consesso non si era riunito nemmeno per discutere del recente arrivo in città della commissione d’accesso agli atti inviata dal prefetto. E’ una cosa di dominio pubblico, evidenziata dai media ma che non deve passare in alcun modo nell’aula di via Falcone. Il sindaco, la giunta, i consiglieri di maggioranza non hanno avvertito la necessità di informare la cittadinanza.

In aula, però, si corre per approvare le tariffe del servizio di igiene urbana (la Tari), mai così scadente come nell’ultimo periodo. Da mesi le strade della città sono sporche. Cumuli ad ogni angolo e niente spazzamento, eccezion fatta per i corsi principali, per il salotto “buono” della città. Topi e piccioni abbandonano, sguazzano nella monnezza. E allora cosa accadrà? L’opposizione si farà sentire? L’opposizione, che non ha chiesto al sindaco di venire a conferire in aula per la questione della commissione d’accesso, darà battaglia?

Più che determinare le nuove tariffe per un servizio pressoché inesistente, i consiglieri e gli amministratori dovrebbero invece riunirsi e decidere – visto l’attuale e il pregresso squallore – soltanto di ratificare consistenti riduzioni, sconti, ulteriori agevolazioni.

Il costo del servizio – da quanto si apprende – è inferiore, seppur di poco, rispetto al passato. Di conseguenza dovrebbero diminuire anche i costi in bolletta, indipendentemente dalle riflessioni inerenti al pessimo servizio fornito alla cittadinanza. Sarà così? Staremo a vedere. E se pure dovesse essere così – sappiatelo fin da adesso – non sarà certo per merito di Tizio o di Caio, ma semplicemente perché il costo del servizio è diminuito, in quanto l’attuale appalto è di gran lunga inferiore a quello in essere quando operava la ditta Falzarano.

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