La Capuozzo fa dietrofront e forse harakiri. Leggi il suo discorso

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Nell’ultima conferenza stampa che si è tenuta il 21 gennaio scorso comunicai la mia decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco. In quella occasione, la mia scelta fu condizionata dagli eventi mediatici di cui ormai tutti siamo a conoscenza, nonchè dalle ripercussioni negative che tali eventi hanno determinato all’interno del mio gruppo consiliare. Ho pensato che, nelle condizioni venutesi a creare, fosse impossibile andare avanti per cercare di realizzare il progetto che mi ero prefissata quando mi sono candidata alla carica di Sindaco del Comune di Quarto.

Ancora una volta prendo una decisione senza fare calcoli politici. Portando avanti scelte di principio e non di convenienza. Quarto ha bisogno di una guida forte senza colori politici. L’ho detto in Consiglio comunale e lo ripeto ora. Non mi sottraggo alle responsabilità ed alla critiche che ne verranno.

Ebbene, non è un caso il fatto che il Testo unico degli enti locali consenta al Sindaco dimissionario di ritirare le proprie dimissioni entro il termine di venti giorni. Il tempo che, in qualità di Sindaco, la legge mi mette a disposizione, mi ha dato modo di riconsiderare la mia scelta. Innanzi tutto perchè, una volta spenti i riflettori che sono rimasti accesi per settimane sulla nostra città e sulla mia persona, ho avuto modo di guardare con la giusta prospettiva la situazione che si era creata fuori dal Comune, ma anche all’interno della Sala Consiliare.

In queste settimane, ho ricevuto innumerevoli attestazioni di stima da parte dei cittadini i quali mi hanno chiesto di non abbandonare il progetto che avevo avviato. La stessa richiesta è pervenuta anche all’interno della Sala Consiliare, ove i rappresentanti dei gruppi  di minoranza mi hanno sostenuta invitandomi più volte a riconsiderare la mia decisione ed a ritirare le dimissioni. E allora abbiamo iniziato une serie di riunioni con i capigruppo per capire cosa di buono di potesse fare per la nostra città. É solo in quest’ottica che ho deciso di restare, per portare a compimento alcuni progetti già intrapresi e da intraprendere ad esclusivo beneficio della città e dei cittadini di Quarto. A tal fine io assumo un impegno, ma lo stesso impegno lo assume l’intero Consiglio Comunale presente oggi dinanzi al Paese.

La nuova politica che faremo in un Consiglio in cui non esistono partiti politici, ma solo consiglieri eletti dal popolo, sarà di contatto costante con associazioni e cittadinanza. Contatto che è mancato per nostra esclusiva responsabilità. Questo è il momento del lavoro e chi è disponibile a mettersi al servizio di Quarto, è chiamato a farlo con lealtà e nella consapevolezza che questo è un impegno che non riguarda poche persone, ma è un impegno nei confronti di ogni cittadino quartese.

La città ha di fronte a sè alcuni obiettivi inderogabili ed urgenti che noi siamo in grado di conseguire.

1) riorganizzare la macchina comunale, rendendola più trasparente ed efficace ed accessibile a tutti i cittadini;

2) continuare a contribuire alla nascita di un’area flegrea unita;

3) portare a termine progetti cruciali quali la tensostruttura, la pista ciclabile, la nuova struttura sportiva a via masullo, ed attivare le prime misure previste dal patto dei Sindaci;

4) applicare materialmente lo Statuto Comunale dando una sede alle Consulte presenti sul territorio ed istituendo un organismo di controllo e garanzia quale la Consulta per la legalità.

Nei prossimo giorni, inoltre, continueranno i tavoli di lavoro con le altre forze politiche per stabilire le priorità per la città.

L’unico interesse dell’Amministrazione tutta è andare in direzione dei cittadini, continuando tutti i lavori e le opere già cominciate, riprendendo il difficile cammino di questi sette mesi.

La voglia di portare avanti un reale cambiamente prevale su ogni forma di strumetalizzazione.

Per questo ritiro le mie dimissioni.

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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