Ha spinto per «trovare una candidatura civica che rappresentasse le forze della società napoletana che operano e hanno garantito la tenuta della città», ma di fronte alle «ultime scelte frutto di accordi tra correnti a Roma e componenti che mortificano Napoli», ha deciso di scendere in campo in prima persona nelle primarie del centrosinistra a Napoli. Così Umberto Ranieri ha annunciato oggi la sua campagna elettorale.
L’ex sottosegretario agli esteri, che già partecipò alle primarie del Pd nel 2011, ha raccolto oggi i fedelissimi nella sede della Fondazione Mezzogiorno Europa: a tre giorni dalla scadenza, Ranieri punta a raccogliere le firme di elettori del centrosinistra, per presentarle alla segreteria provinciale del Pd, contestando «il regolamento delle primarie che prevede che solo gli iscritti al Pd possano sottoscrivere le candidature», ha spiegato, annunciando anche che scenderà in Piazza per un banchetto per la raccolta delle adesioni.
«Il Pd – spiega Ranieri – rischia la marginalizzazione, visto che a Napoli ha rinunziato alle attività politiche programmatiche ed è impegnato nella protezione di gruppi e gruppetti. L’apertura alla società civile non è avvenuta e la conferma più grave del ripiegarsi su se stessi è la scelta del regolamento per le candidature: mentre a Milano e Roma vengono sottoscritte da elettori del centrosinistra, a Napoli si è scelta la strada burocratica e dissennata della sottoscrizione aperta ai soli iscritti, che sono poco più di duemila, in una città in cui anche sul modo in cui si svolge il tesseramento avremmo da riflettere. Il fatto che la possibilità di candidarsi dipende solo dai pacchetti di tessere è sintomo della chiusura del centrosinistra».