Messina Denaro si faceva chiamare Bonafede: doveva sottoporsi a un ciclo di chemio

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Era in coda per fare un tampone, come tanti pazienti della clinica, nessuno avrebbe mai pensato che si trattasse di Matteo Messina Denaro . Confuso fra i pazienti, e coperto da un falso nome («Bonafede») in attesa nell’area esterna della clinica dove improvvisamente sono comparsi degli uomini armati alla vista dei quali il boss, ormai vecchio e malato, ha tentato di fuggire superando i cancelli fino a via San Lorenzo dove i carabinieri del Ros lo hanno acciuffato».

È questo il primo racconto di Stefania Filosto, la proprietaria-direttrice della clinica la Maddalena dove Messina Denaro è stato arrestato e avrebbe voluto farsi sottoporre a un ciclo di chemioterapia dopo un’operazione a quanto pare subita non si sa dove un anno e mezzo fa.

L’esultanza

«I carabinieri sono stati bravissimi — aggiunge la direttrice — senza creare alcun panico fra i pazienti e i famigliari che attendevano all’interno e all’esterno della struttura». «Tutto si è svolto in pochi minuti — ricorda — fino a quando quegli uomini armati sono riusciti a infilare il boss dentro un furgone alzando le dita in segno di vittoria come si sono messi a fare tanti pazienti nella clinica e io stessa che sono felice per questo arresto». «Fuggiva a piedi vecchio e malandato — prosegue ancora — cercavo di calmare i pazienti alla vista degli uomini che lo inseguivano armati, tutti preoccupati sotto la pioggia, non sapevamo chi fosse ma quando lo hanno preso io ho pianto per la felicità».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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