GIUDICE DI PACE MARANO, VERTICE TRA I SINDACI DEL TERRITORIO. DE LEONARDIS: “E’ TUTTO NELLE MANI DI MARANO”

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La palla passa ora alla politica. La paventata chiusura del presidio giudiziario di Marano, con il conseguente trasferimento degli uffici ad Aversa, ha innescato una serie di reazioni. Il mondo dell’avvocatura e le forze politiche del territorio, nel corso degli ultimi giorni, hanno lanciato appelli ai commissari alla guida del municipio “affinché la città non subisca un’ulteriore onta”.

Nei giorni scorsi la triade commissariale che governa la città ne ha ipotizzato la chiusura in conseguenza delle gravi morosità accumulate da alcuni degli enti aderenti alla convenzione stipulata dai comuni di Calvizzano, Marano, Melito, Mugnano, Qualiano e Villaricca.

Ma oltre al mancato rispetto degli impegni economici di alcuni municipi, sul Giudice di Pace pesa come un macigno la vicenda dell’indennizzo (diverse centinaia di migliaia di euro più eventuali canoni di affitto) che Marano deve o dovrà corrispondere a due privati, titolari del terreno su cui nel 2007 – grazie a un finanziamento europeo – sorse la struttura. Non furono mai espropriati e ora – per effetto di una sentenza di un tribunale civile – sono anche diventati proprietari di due terzi della palazzina. Il consigliere regionale Pasquale Di Fenza, originario di Marano, si dichiara pronto ad organizzare un tavolo di confronto con i commissari: “L’ufficio serve una vasta platea della popolazione e in parte evita di saturare gli uffici del tribunale Napoli Nord – spiega – Inoltre garantisce l’attività a tantissimi avvocati della zona. Non possiamo permetterci di chiudere una struttura che ha questa valenza sociale sui nostri territori: è necessario individuare soluzioni alternative. Marano ha molti beni in disuso che potrebbero fare al caso del Giudice di Pace”.

I sindaci degli altri Comuni si riuniranno a Giugliano per discutere della problematica. “I commissari di Marano hanno detto chiaro e tondo che la questione è prettamente economica – argomenta Raffaele De Leonardis, sindaco di Qualiano – Siamo tutti convinti della necessità di non perdere il presidio giudiziario, ma la vecchia convenzione va riformulata. I nostri comuni, inoltre, non possono certo accollarsi le spese per i mancati espropri del Comune di Marano. Occorre verificare se Marano ha altre strutture a disposizione e cosa vorrà fare in futuro Giugliano, mai entrato in convenzione”. L’amministrazione della terza città della Campania sarebbe pronta a mettere sul piatto un bene confiscato in cui trasferire gli uffici.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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