Draghi non vede l’ora di mollare il governo perché non ne può più delle liti tra gli alleati della sua maggioranza e non ci pensa proprio a gestire un terreno scivolosissimo come quello della prossima legge di Stabilità. E di conseguenza le sta tentando tutte per provocare un incidente parlamentare che segni la fine della vita dell’esecutivo. come accaduto sulla contestatissima riforma del catasto che in Commissione è passata per un solo voto.
E’ il bollente retroscena scritto da Alberto Maggi per Affaritaliani.it. “Draghi è deluso e amareggiato per il mancato sostegno da parte dei partiti del suo governo alla sua volontà di trasferirsi al Quirinale e diventare presidente della Repubblica” scrive Maggi, che sottolinea come il premier sia convinto che non si possa più andare avanti ed è preoccupato per la Legge di Bilancio.
“Con le elezioni alle porte sarà praticamente impossibile scrivere e soprattutto far approvare la manovra per il 2023”, racconta a Maggi un deputato del Pd.
Ma cosa accadrebbe se l’incidente arrivasse? Con l’impossibilità di formare un nuovo governo, l’esito sarebbero le elezioni anticipate, nel più drammatico dei casi già prima dell’estate. D’altronde, Draghi potrebbe dichiarare di aver esaurito almeno uno dei suoi compiti – il contrasto della pandemia, con lo stop dello stato d’emergenza a fine marzo – e di aver ben instradato il secondo, cioè la messa a terra del Pnrr. Per il resto, sottolinea Affaritaliani.it, si potrebbe mettere comodo ad aspettare una nuova chiamata dei partiti nella prossima legislatura o ambire a qualche altra prestigiosa poltrona internazionale. “Un lavoro so trovarmelo da solo”, ipse dixit.
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