Salerno connection: appalti truccati, clientelismo e altro. De Luca al “comando” da oltre 20 anni, più di Mussolini. La magistratura si è svegliata?

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Quello che è emerge dalle intercettazioni, e che in tanti già conoscevano da anni, avrebbe dovuto indurre De Luca, in qualità di ex sindaco di Salerno e governatore della Campania ma soprattutto deus ex machina di Salerno, nonché l’attuale sindaco Napoli a rassegnare le dimissioni, al netto della vicenda giudiziaria in sé.

E’ un vero e proprio “sistema Salerno”. I riflettori sono puntati sui rapporti tra cooperative e politica locale. Finiscono agli arresti tre “personaggi chiave”: Nino Savastano, consigliere regionale e fedelissimo del governatore (attualmente non indagato), Fiorenzo Zoccola (detto Vittorio), imprenditore legato alle cooperative sociali, e Luca Caselli, dirigente del settore Ambiente del Comune di Salerno (sulla via del pensionamento). Disposto altresì il divieto di dimora all’interno del territorio comunale per altre sei persone. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e un caso di corruzione elettorale. Nelle carte compare anche la cena delle cooperative con il governatore, indagato per corruzione. In pochi, in questi anni, avevano denunciato questo sistema fatto di clientelismo, rapporti ambigui e tanto altro.

Del sistema Salerno ne aveva parlato, tra i primi, il deputato Luigi Casciello.

“Non mi entusiasmo per le disgrazie degli altri – dice Casciello – ma prendo atto di un’inchiesta della magistratura. Di fondo c’è qualcosa di ben più grave degli appalti truccati, ossia una nube tossica che incombe su Salerno dal ’96. Non si può raccontare la vicenda deluchiana se non partendo da quando è nata e come si è consolidata e poi sedimentata. De Luca nasce da oscuro funzionario del PD. In seguito il comune viene commissariato. Nel ’93 riesce ad avere la meglio alle elezioni, e da subito adopera una rimozione del passato, al punto da interrompere anche il rapporto con il vice sindaco Stanzione. Questo per dire che sin dal principio De Luca aveva in mente di gestire in maniera autarchica la città, solo con un gruppo di fedelissimi. Nel ’96 il centro destra stravince le elezioni politiche. Nonostante ciò, nel ’97 non trova nessuno disposto a candidarsi come sindaco di Salerno. La borghesia salernitana si era già sottomessa alla sua corte. Questo consegnarsi a lui fece sì che mi schierassi personalmente, ai tempi unica vera opposizione nelle vesti di giornalista, dalle pagine del quotidiano della città. Ottenni il miglior risultato di sempre del centro destra contro De Luca. In quegli anni le società si ritrovavano sotto il comune e la prefettura. Per trovare la pace sociale si pensò alle società partecipanti, che divennero strumento di consenso nelle sue mani. Di fatto i salernitani non hanno mai capito la gravità dei fatti, di un politico che governa la città da oltre vent’anni. Basti ricordare che il ventennio di Mussolini è durato meno”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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