Almeno cinque-sei tabelle o insegne pubblicitarie commerciali su dieci a Marano sono abusive. In pratica oltre il 50 per cento di quelle che vediamo installate sui negozi della città o lungo le arterie. Il dato è ufficiale ed è stato ricavato dall’ufficio Tosap del Comune. Le tabelle commerciali, per essere installate, devono essere autorizzate dagli uffici preposti. Quelle con dimensioni pari o superiori a 5 metri quadri sono tassabili. Per fermare le pratiche abusive e provare a recuperare soldi, diverse decine di migliaia di euro l’anno, occorrerebbe una task force del Comune (vigili, operai, tecnici) per rimuovere tutte quelle non in regola. Come dire: campa cavallo. I vigili sono pochi, i dipendenti pure. Si preferisce tagliare servizi piuttosto che recuperare somme laddove si potrebbe.
Questi dati, già di per sé inquietanti, si sommano ai tanti altri. Almeno 4 mila sarebbero poi i nuclei familiari evasori dei canoni idrici, per un danno alle casse dell’Ente di svariati milioni di euro ogni anno. Piuttosto contenuta è invece l’evasione Tari. Tanto si potrebbe fare, inoltre, con il riscatto del diritto di superficie nelle zone delle cooperative. Molti cittadini non lo sanno: non sanno che i terreni su cui sono costruite le loro case sono di proprietà comunale e che la concessione data a suo tempo alle cooperative vale per 90 e passa anni. Chi vuole vendere, però, non può farlo se non ottiene il via libera dall’ente cittadino previo pagamento del riscatto del diritto di superficie. Molti altri soldi potrebbero arrivare dall’occupazione di suolo pubblico, che ormai (sempre le solite storie) non viene più controllato da nessuno. Per il condono edilizio, infine, circa un milione di euro è stato recuperato nell’ultimo anno. Ma tanto resta ancora da fare. Per il momento si preferisce spennare i soliti polli.
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