Le iniziative dell’organizzazione, nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia, proseguono con l’idea di portarle avanti con più forza.

In questo comunicato, infatti, il professor Mario Capasso, coordinatore del Progetto GENEDREN, spiega l’importanza della ricerca sul Neuroblastoma anche per poter comprendere meglio le vie della cura di altre patologie, tumorali e non solo.

“Curare i nostri bambini per curare anche altri tumori” è la speranza dell’Associazione Neuroblastoma, con l’appello della presidente, dottoressa Sara Costa, che nella nota si sofferma sul 5×1000, tra i principali strumenti per aiutare la ricerca.

Nella foto che rappresenta la presidente Costa, si può notare l’imbuto parte integrante dei simboli dell’associazione: l’imbuto rimanda al logo della stessa organizzazione e quindi al ‘bimbo con l’imbuto’, per richiamare il lato giocoso, di gioia e speranza che questa associazione vuole promuovere per l’infanzia sostenendo la ricerca.

Di più: grazie al contributo della ricerca le possibilità di sopravvivenza al Neuroblastoma sono via via aumentate, come spiega nel comunicato il dottor Massimo Conte, pediatra al “Gaslini” di Genova e vicepresidente dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.

Aspetti che spingono ad andare avanti anche con l’aiuto di questa storica associazione nata nel ’93 in seno al “Gaslini” su impulso di genitori e di medici proiettandosi col suo impegno su scala nazionale.

Nella foto che rappresenta la presidente Costa, si può notare l’imbuto parte integrante dei simboli dell’associazione: l’imbuto rimanda al logo della stessa organizzazione e quindi al ‘bimbo con l’imbuto’, per richiamare il lato giocoso, di gioia e speranza che questa associazione vuole promuovere per l’infanzia sostenendo la ricerca.

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