Marano, l’ultima beffa per i cittadini. Condannato il Comune al pagamento di un dipendente che per 34 anni ha svolto mansioni superiori. Ultimo scandalo di tanti scandali

0
4.329 Visite

Il giudice del tribunale Napoli nord (sezione lavoro) ha accolto (parzialmente) il ricorso presentato dall’ex dipendente comunale Antonio Ruggiero e condannato l’ente cittadino al pagamento di euro 27 mila 943 (oltre interessi), a titolo di differenze retributive per lo svolgimento, all’interno del municipio, di mansioni superiori. Il giudice Rosa Pacelli ha inoltre condannato il Comune di Marano al pagamento delle spese di lite, quantificate in euro 3 mila oltre Iva e Cpa.

I fatti. Antonio Ruggiero, ex dipendente dell’Ente, assunto al Comune in data 18 marzo 1982, con contratto a indeterminato e inquadrato prima con categoria A e successivamente con categoria B5, aveva presentato ricorso il 1 agosto dell’anno 2019, sostenendo di aver svolto – a decorrere dall’anno 1985 – mansioni di ragioniere riconducibili pertanto alla categoria C. Il Ruggiero, all’interno del ricorso, precisava di aver ottenuto dal Tar – nel 1992 – la prima condanna del Comune, chiamato in quell’occasione a liquidare al dipendente comunale le differenze retributive per aver svolto mansioni superiori a quelle previste dalla sua qualifica. E ancora: di aver sottoscritto, in data 29 luglio 2004, un atto di transazione con l’ente cittadino avente ad oggetto la corresponsione di una somma omnicomprensiva per le mansioni superiori svolte dal 1985 al 2004.

Di avere, inoltre, sottoscritto il 19 maggio del 2010 un successivo atto di transazione avente ad oggetto il compenso da percepire per il periodo 2004-2010, ma di aver continuato a svolgere mansioni superiori fino al 2019, anno in cui è stato collocato a riposo per raggiunti limiti di età.

Ha chiesto, pertanto, la condanna del Comune, previo accertamento dello svolgimento delle mansioni superiori. L’ente comunale si è costituito in giudizio eccependo la nullità del ricorso introduttivo per mancata specifica indicazione del quantum richiesto a titolo di differenze retributive. Gli avvocati del municipio hanno inoltre eccepito l’avvenuta prescrizione del diritto e chiesto il rigetto del ricorso con vittoria di spese.

Il giudice di Napoli nord osserva che il Comune resistente, difeso dall’avvocato Raffaele Manfrellotti, non ha presentato alcuna contestazione circa l’effettivo svolgimento delle mansioni superiori da parte del Ruggiero e non ritiene sussistente l’ipotesi della prescrizione. Condanna pertanto il Comune al pagamento di euro 27 mila 943, oltre gli interessi legali, ma esclude la rivalutazione trattandosi di un ente pubblico.

Fin qui la vicenda tecnico-giuridica culminata con la condanna del Comune di Marano. Restano, come sempre accade quando si parla di Marano e del suo municipio, tanti interrogativi inevasi, tante zone d’ombra. Tutti i sindaci, tutti gli assessori al personale, tutti i dirigenti di area economica, tutti i segretari generali che dal 1985 al 2019 si sono alternati in municipio erano a conoscenza della vicenda di Ruggiero e tutti, naturalmente, hanno fatto orecchie da mercante o avallato tale situazione.

In 34 anni di lavoro, tuttavia, è stato consentito a Ruggiero di svolgere mansioni superiori, pur sapendo che lo stesso (legittimamente) si sarebbe rifatto nelle sedi giudiziarie competenti. Né i suddetti lo hanno riportato alle mansioni originarie né tanto meno hanno provveduto, nel corso di 34 anni (non mesi), a sostituirlo con altri dipendenti. Tanto paga Pantalone, ovvero i cittadini di Marano con le proprie tasse.

Ora sarebbe cosa buona e giusta se a pagare quei 27 mila euro (più gli interessi) fossero tutti quei signori che dal 1985 al 2019 hanno avuto specifici ruoli di responsabilità all’interno del municipio. Ma ciò non accadrà. Tanto paga Pantalone, come sempre.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti