Governo Conte, i numeri (al momento) non tornano. La caccia ai costruttori prosegue tra tante incognite

0
840 Visite

La pattuglia dei famigerati costruttori che si sta formando alle Camere – e soprattutto al Senato – sarà in grado di assicurare numeri e prospettive al governo Conte?

Un dubbio intorno al quale il Pd costruisce un lento ma costante martellamento delle certezze granitiche di Conte. Il pallottoliere dem segna 154-155 al Senato, numeri probabilmente sufficienti a conservare la «fiducia» ma al di sotto di quel 161 che indica la maggioranza assoluta. Si configurerebbe allora per il premier una vittoria a metà che aprirebbe una sorta di “terzo tempo” della crisi.

Inizia il vicesegretario dem Andrea Orlando di buon mattino, ricordando che «un numero in più è diverso da governare». Poi incalza il leader Nicola Zingaretti mettendo le mani avanti: dopo martedì bisogna riprendere in mano la verifica sui temi sollevati dal Pd. Praticamente, l’intera agenda di governo e il rimpasto. Un modo per avvertire il premier: i dem possono seguirlo nella “conta” ma non andare avanti con un esecutivo così com’è e con i due ministeri di Iv affidati ai “responsabili”. «Non dobbiamo sopravvivere ma dare all’Italia un governo più autorevole, unito, rapido», dice il presidente dei deputati Graziano Delrio.

La frenatina dem sui responsabili è il riflesso di uno spiazzamento operato da Matteo Renzi con un’intervista a La Stampa: «Potremmo astenerci», dice l’ex premier a proposito dei voti di lunedì e martedì. Poi in serata ci torna su: «Dipende da quello che dirà Conte». E assicura che sul premier «non ci sono mai stati veti».

Per alcuni è un modo di tenere insieme gruppi in ebollizione. Per altri è un modo di restare o rientrare in partita, offrendo l’astensione come segno di disponibilità a riprendere il dialogo dopo il doppio voto di fiducia in Parlamento. Il capogruppo renziano al Senato Davide Faraone va oltre: «Se Conte scioglie i nodi noi ci siamo». Addirittura, la voce è che Renzi voglia assicurare il proprio appoggio al Conte-ter, rinunciando anche al Mes.

Intanto anche l’Udc fa sapere di non essere interessata ad appoggiare la maggioranza. “Restiamo nel centrodestra”, taglia corto Lorenzo Cesa.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti