Marano e i milioni dei fondi Pics per le opere pubbliche. Faranno la fine dei fondi del Piu Europa? Anni fa servirono solo ad ingrassare progettisti e a fare clientele di ogni genere

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I progetti Pics faranno la fine dei progetti del Piu Europa? E’ la domanda che si pongono gli addetti ai lavori ormai da mesi. Il Piu Europa, gestito da più amministrazioni, si rivelò una farsa per Marano: servì infatti soltanto ai partiti per piazzare progettisti qua e là, ma molte opere non vennero realizzate o rimasero incompiute. I casi più eclatanti riguardano la mancata realizzazione di una strada tra via Marano-Pianura e il cimitero (il Comune demolì un capannone abusivo presente sul tracciato soltanto nel 2018, dopo l’arrivo dei commissari straordinari e 200 articoli di Terranostranews), e il mancato completamento del Giardino dei Cinque sensi, la struttura sorta parzialmente a ridosso del Ciaurro.

Negli anni il Comune ha avuto anche l’abilità di perdere parte di un finanziamento regionale, 700 mila euro già stanziati, per l’asilo nido comunale di piazzale Dalla Chiesa, opera pubblica non completata nonostante la nomina di ben quattro responsabili unici del procedimento. Dei lavori che interessarono il palazzo Merolla, realizzati da una ditta di camorra, la Mastromimico di San Cipriano d’Aversa, poi confiscata dallo Stato, meglio non parlarne.

Le 10 opere inserite nel piano Pics (più di 11 milioni di euro) sono le seguenti: asilo nido comunale piazzale Dalla Chiesa (500 mila euro, villa comunale Ciaurro (500 mila euro), piazze ed aree pubbliche (1 milione e 600 mila euro), ex convento Santa Maria delle Grazie (2 milioni 500mila euro), Palazzo Merolla (1 milione 800 mila euro), Polo del riuso nei pressi dell’isola ecologica (313 mila 684 euro), ex plesso San Marco (500 mila euro), impianti di videosorveglianza (2 milioni 500 mila euro), immobile confiscato zona Cesina da trasformare in Centro accoglienza bambini affetto da autismo (300 mila euro), ampliamento stadio comunale e restyling Palamarano.

Per il mercato ortofrutticolo niente da fare: i fondi non ci sono e il Comune dovrà farli anticipare ai concessionari degli stand (ma c’è grande incertezza e confusione sul tema) o attingerli dal bilancio comunale o da residui di mutui non utilizzati. Saranno opere, quelle che si faranno, che ad ogni modo saranno avviate o completate con una nuova amministrazione, probabilmente una triade commissariale che si insedierà dopo il probabile scioglimento dell’ente per infiltrazioni della criminalità organizzata.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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