Le condizioni di salute – come rivelato dal primario di Terapia Intensiva, Alberto Zangrillo – non sono gravi. Eppure in Forza Italia qualcosa si sta muovendo. Senza il suo leader nonché fondatore, la maggior parte degli azzurri è convinta che il partito imploderà. Per questo sempre meglio pararsi le spalle. Una malattia prolungata del Cav – nonostante le rassicurazioni di Antonio Tajani che ammette di non temere scossoni interni – suonerebbe come ‘liberi tutti’ per quei 30 o 40 parlamentari, forse di più per La Stampa, che non verrebbero mai rieletti, e da tempo si guardano intorno per accasarsi altrove.
E questo non può che essere il momento migliore vista la lontananza del Cav. Guarda caso – prosegue il quotidiano di Massimo Giannini – proprio in queste ore, dentro Forza Italia, torna a risuonare insistente il tam-tam della scissione, verso chi ancora non è dato sapere. Per unirsi a Matteo Renzi, o a Carlo Calenda, o all’ipotetico partito di Giuseppe Conte.