LE MANI SULLA CITTA’: A MARANO TANTI POLITICI, TECNICI E SOGGETTI BORDER LINE PRONTI AD AZZUPPARE CON I FONDI SOVRACOMUNALI. PROGETTAZIONI A IOSA, ECCO PERCHE’ VISCONTI NON CADE

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I fondi Pics (11 milioni), i soldi finora mai arrivati della Città Metropolitana (al massimo 2-3 milioni), i fondi (centinaia di migliaia di euro) ministeriali recuperati dall’ex assessore Perrotta e quelli per le scuole (antincendio e varie): sono queste le ragioni (vere) che tengono in piedi la peggiore amministrazione della storia della città di Marano, che di giunte “pezzotte”, “bandite” e quant’altro ne ha viste tante nella sua storia.

Dovrebbero arrivare tanti fondi, ma soprattutto tante progettazioni: ce ne sarà per tanti, come avvenne nel periodo del Piu Europa, dove si arricchirono (per i progetti) tanti geometri, architetti e ingegneri, portaborse e impresari locali in orbita Pd, Rifondazione e Udc.

Progetti a iosa e opere che alla fine, in molti casi, nemmeno si vedranno, come accadde sempre per il Piu Europa. Mai completato il Giardino dei 5 sensi, mai realizzato il parco urbano, mai realizzata la strada di collegamento tra via Marano-Pianura e via Vallesana. Soldi sprecati, ma progettisti pagati profumatamente.

Il Pd vuole rimanere agganciato allo sciagurato treno di Visconti: qualcuno necessita dello stipendio, qualcun altro ha il problema del “Mezzogiorno”, qualcun altro vuole mettere le mani sulle progettazioni (occhio, amici del Pd, il consigliere prezzemolino sta facendo prima di voi).

Chi gestirà questo potenziale di risorse? Molto passa, naturalmente, per l’ufficio tecnico comunale e per l’attenta regia del super funzionario Giovanni Napoli, meglio noto come “L’ammiraglio”, oggi vero capo dell’ufficio tecnico comunale.

A Marano sono tutti in attesa, le elezioni regionali si avvicinano e l’esigenza di mettere in piedi qualche “bella clientela” (per dirla con le parole del governatore De Luca) è più che mai viva. Tutti vogliono “azzuppare”, tutti vogliono piazzare consulenti e progettisti e la paure delle inchieste sul municipio, sui riflettori puntati dalla Procura, nemmeno sfiora gli affamatissimi consiglieri di maggioranza e non solo.

Ci sono tante cose che al momento non si possono dire. Oltre ai progetti per i fondi sovracomunali, ci sono tante idee per far ripartire il mattone, con progetti di edilizia popolare e progetti sui beni confiscati. Specchietti per le allodole, insomma.

Tutti hanno capito che il tasto lottizzazioni non può essere più toccato e ognuno, anche gli imprenditori del territorio, stanno cercando di variare l’offerta: c’è chi vuole fare il parco giochi, chi la struttura sportiva, chi la piscina, chi le case popolari. Non più speculazione edilizia, ma un altro sistema per riempirci ugualmente di cemento e di altre opere. Molti soldi saranno addirittura spesi per il restyling dello stadio (i fondi c’erano già anni fa e sparirono) e per il Palazzo Merolla, per il quale come città abbiamo speso milioni e milioni di euro per far ingrassare le ditte di camorra, locali e casertane.

Marano, città non gestita, guidata oggi da uno dei sindaci più mediocri della Regione Campania (in termini di cultura, competenza amministrativa e capacità dialettica), circondato da cicisbei e sviolinatori di Siviglia, è una città allo sbando sotto tutti i punti di vista. Ieri il corso Europa, biglietto da visita del territorio, sembrava una borgata stile Banda della Magliana o anche un malfamato barrio sudamericano: auto parcheggiate ovunque, occupazione di suolo pubblico, carte, cartacce, zero rispetto, zero vivibilità. All’esterno dello stadio, assegnato in maniera del tutto illecita dall’ente cittadino, analogo ritornello. Una pena infinita. Non un vigile in strada, non un amministratore, non un tecnico comunale a verificare.

Quanto agli uffici comunali, all’anagrafe in primis, si è già detto tutto e molto ci sarebbe da dire. Ma a cosa serve dirlo? A molti maranesi piace così: una città invivibile, gestita dalla mafia e dalla mala politica.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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