Psicosi da Coronavirus, ma intanto i politici di Marano si spartiscono gli scrutatori. E nel Pd è ormai il gioco delle tre carte. Qualcuno lavora per rafforzare Visconti

0
marano
1.672 Visite

Ieri i consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, si sono spartiti (il termine corretto è proprio questo) gli scrutatori da utilizzare per l’imminente referendum. Da quando Visconti è in carica è la seconda volta che accade. Quando c’erano i commissari, invece, per ben due volte si optò per il sorteggio (con un sistema nuovo) e moltissime furono le persone sorteggiate per la prima volta. Fu un successo.

Al netto di tutto ciò, qualcosa bolle in pentola nella politica locale. La crisi tra il Pd e il sindaco Visconti, col passare dei giorni, si sta rivelando per quello che è: un grande bluff. Non perché la segreteria del Pd, che ha chiesto l’azzeramento della giunta, stia mentendo ma semplicemente perché i sei consiglieri dei democratici (Coppola, Paragliola, Di Luccio, Accongiagioco, Nastro e Savanelli) non hanno alcuna intenzione di andare a casa, soprattutto prima della tornata elettorale delle regionali. Ieri due consiglieri del Pd, Coppola e Di Luccio, hanno dichiarato ai nostri microfoni che “marzo è il mese decisivo per capire se il rapporto con il sindaco si ricucirà o se il Pd andrà per la sua strada”.

Noi riteniamo che non sono credibili né loro né altri. Qual è lo stato dell’arte? I consiglieri del Pd, che ufficialmente dicono di stare con la segreteria, sottobanco in realtà lavorano affinché la segreteria faccia una figuraccia e sia costretta, presto o tardi, ad ammorbidire la propria posizione nei confronti di Visconti. Cosa stanno architettando? Qualche consigliere, in combutta con quelli della lista Visconti, sta lavorando ai fianchi di alcuni oppositori: non solo Catone e Abbatiello, da tempo con un piede e mezzo in maggioranza, ma anche con gli ex albaniani, Moio in particolare. E’ palese il lavorio sotto traccia nel tentativo di convincere qualcuno a passare in maggioranza o quanto meno ad essere ancora più accondiscendente in aula. Parallelamente stanno facendo passare la tesi – per confondere le acque – che se il Pd abbandonasse Visconti ci sarebbe già una maggioranza alternativa a sostenerlo.

Ci provano disperatamente a non andare a casa, insomma. Coppola, Accongiagioco, Savanelli, Nastro e Di Luccio, benché quest’ultimo sia un esponente del partito molto vicino alla segreteria dem, ma anche altri. C’è, ad esempio, il caso Paragliola, il presidente del Consiglio che dice peste e corna dell’amministrazione comunale, che chiedeva l’azzeramento della giunta già a novembre-dicembre, ma che resta sempre al suo posto: non si dimette, ma contesta dall’interno.

Sullo sfondo, come scritto in precedenza, ci sono gli interessi politici per le regionali, i rapporti strettissimi tra qualche consigliere Pd e qualche consigliere di Visconti, la voglia di capitalizzare qualcosa con l’arrivo di nuovi assessori, Discetti in primis.

C’è poi il lavoro costante, ai fianchi, martellante del consigliere Di Marino, che aveva annunciato la guerra al sindaco ma che da qualche settimana (lui sostiene che il suo gruppo ha chiarito con il primo cittadino) fa il pompiere in ogni occasione.

Sul fronte dell’opposizione c’è ben poco da dire: usciti di scena i vari Pezzella, Bertini e Albano, chi per una ragione e chi per un’altra, il livello si è sicuramente abbassato. Di Abbatiello e Catone abbiamo già parlato; Moio, invece, è corteggiato da più parti; la Garofalo e la Orlando sono entrate da poco e non hanno, al pari della Monti, le caratteristiche (questione di esperienza) per dare vita a una battaglia dura e veemente contro la truppa dei viscontiani. Sarebbe stato un bel segnale se anche la Giaccio si fosse dimessa, ma la consigliera ritiene ancora di dover dare il suo contributo in un’assise che ormai non ha più nulla da dire. Misteri del cosmo.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti