31 dicembre 2019. Il Comune di Marano, da oggi, è privo di qualsiasi figura dirigenziale. Nella giornata di ieri ha annunciato l’addio il dirigente dell’area tecnica Pasquale Di Pace e il Comune, che per volontà del sindaco aveva in passato dato il nulla osta per il trasferimento di alcuni dipendenti, sempre ieri, ha autorizzato anche la cessione del contratto individuale, richiesto dal Comune di Napoli, dell’ex dirigente dell’area economica Claudia Gargiulo, che da oggi dunque è cancellata dai ruoli organici dell’ente maranese. Un’ulteriore botta per un ente in dissesto finanziario, alle prese con le esiguità del personale tecnico e amministrativo. Insomma non solo qualcuno va via perché trova di meglio altrove, ma l’ente cittadino ci mette del suo favorendo anche l’uscita di scena (definitiva) della Gargiulo.

Da oggi tutto è nelle mani del segretario generale Michele Ronza, che tra poco più di tre mesi andrà in pensione e non avrà, pertanto, alcuna voglia di prendersi rogne, tra cui quella della Garden House, rimasta sul groppone di Visconti e della giunta. Qualunque passo si faccia, in un senso o nell’altro, rischia infatti di rivelarsi un boomerang enorme.

Senza dirigenti, con assessori non adatti al ruolo (Nobler, Scatola, D’Alterio), senza uno straccio di bilancio e con un rimpasto in vista e ulteriori fibrillazioni politiche, sarebbe forse il caso che Visconti gettasse la spugna. Non lo farà, naturalmente, per “angiaria” e presunzione. Se fino a ieri, però, le cose non procedevano per il verso giusto, da oggi (e per almeno un mese e mezzo o due), si corre il rischio più che concreto che si fermi realmente tutto.

Il Pd, i sei rivoltosi di maggioranza e i consiglieri di opposizione si facciano un esame di coscienza e si rechino quanto prima dal notaio per sfiduciare Visconti ed evitare ulteriori guai. Uomini e donne avvisate, mezze salvate.

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