Marano, in via Corree di Sotto i liquami finiscono ancora nell’alveo dei Camaldoli. Ecco gli ultimi provvedimenti del Comune e le nostre perplessità

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Sono state firmate il 23 dicembre le ordinanze, una decina in totale, che impongono ad alcuni nuclei familiari di via Corre di Sotto (zona alta) di interrompere ad horas ogni conferimento di liquami fognari nell’alveo dei Camaldoli. La storia è nota ormai ai nostri lettori. Decine di famiglie, residenti tra via Corree di Sotto, via Adda e nella zona a ridosso di Calvizzano, per decenni hanno sversato illegalmente nel canale. Una decina di anni fa il Comune si interessò alla questione, ma come spesso accade a Marano tutto finì poi nel dimenticatoio e senza alcun intervento decisivo. Nei mesi scorsi sono ripartiti i controlli, che hanno attestato una situazione a dir poco disastrosa: quasi tutti sversavano nell’alveo e quasi tutti risiedono in case abusive. Naturalmente le autorità preposte ai controlli, sia comunali che non, per anni non avevano visto nulla o ignorato la faccenda.

E il perché lo si può spiegare leggendo alcuni nomi dei residenti nella zona o i loro legami familiari con personaggi border line. Ad ogni modo, allo stato una quindicina di famiglie di via Corree di Sotto (parte bassa) si sarebbe dotata, dopo le ordinanze di sgombero emanate dal municipio, di pozzi in linea con le normative ambientali. Altre 4-5, zona bassa, non sarebbero in regola ma all’ufficio tecnico sarebbe sfuggito qualche caso e avrebbe intimato ad una sola famiglia di sgomberare l’immobile, tra l’altro al momento non occupato dal nucleo interessato.

I controlli sono poi stati estesi alla parte alta di via Corree di Sotto. La situazione è quella descritta in precedenza: dieci nuclei devono interrompere ogni conferimento, pena l’emissioni di ulteriori ordinanze di sgombero. Per i controlli urbanistici, invece, si provvederà con successivi step. L’ufficio tecnico, in particolare il dirigente Di Pace, ostenta sicurezza circa la qualità e il buon esito dei controlli e delle operazioni. Noi, invece, continuiamo a non vederci chiaro nella faccenda: il percorso, avviato la scorsa estate, appare lento, macchinoso e non sempre è emerso ciò che doveva emergere. Per fare presto e bene occorreva una task force di ben altro livello; invece nelle operazione è impiegato un solo tecnico comunale e qualche vigile quando vi è la disponibilità. Troppo poco.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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