Gualtieri, Sassoli, Gentiloni, Amendola: il Pd si prende l’Europa “grazie” a Conte e ai Cinque Stelle

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Paolo Gentiloni commissario europeo con una delega forte (in ballo il commercio internazionale ma anche gli Affari economici), Roberto Gualtieri all’Economia, Enzo Amendola agli Affari europei. Nel nuovo governo con il M5s, il Pd si prende l’Europa, con tutto quello che comporta in termini di responsabilità e rischi, onori e oneri. Una scelta consapevole da parte dei Dem, iniziata tra l’altro già a luglio con l’elezione di David Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo, mossa di inizio di un percorso europeo e poi anche italiano di allontanamento dei sovranisti dalle stanze dei bottoni a Bruxelles e quindi anche a Roma. E ora?

Il Conte 2 è un governo nato per ‘riagganciare l’Europa’ e riportare l’Italia fuori dai rischi di ‘Ital-exit’, dentro una dinamica europeista, da paese fondatore qual è dell’Unione. Una manovra che per primo il premier Giuseppe Conte si carica sulle spalle, ormai fedele alla linea europeista che ha sposato da qualche mese in qua, in raccordo con Sergio Mattarella, di fatto da quando a fine 2018 ha contribuito – insieme all’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria – a evitare per l’Italia la procedura per violazione della regola del debito. Nell’impegno europeista, Conte si ritrova di fianco il Pd che si è preso i posti in prima fila nel governo per riallineare Roma a Bruxelles, confidando nella possibilità di cambiare le regole e rivedere quel patto di stabilità e crescita entrato in discussione con la crisi del 2008.

Di contro, il M5s che invece ha mantenuto il presidio sui ministeri più utili per i cavalli di battaglia del Movimento delle orgini, il Movimento che Beppe Grillo vorrebbe rinverdire: l’Ambiente con Costa, lo sviluppo economico – dove si decide in materia di trivelle – con Patuanelli, il Lavoro con Catalfo, madrina del reddito di cittadinanza.

Insomma, al Movimento le ‘bandiere’, su materie diventate molto sensibili per gli elettori. Al Pd la responsabilità europeista che non sempre fa rima con popolarità. Un boomerang per i Dem? Dipende.

Centrale è la delega che verrà attribuita al commissario Gentiloni. Sarà vicepresidente in Commissione europea, secondo gli accordi siglati da Conte al consiglio europeo sulle nomine prima dell’estate. Quanto al portafoglio, ne dovrebbe ottenere uno di peso, adatto ad un ex presidente del Consiglio, quale è Gentiloni. A quanto apprende Huffpost, il Conte 2 cambierà la sua richiesta alla nuova presidente Ursula von der Leyen.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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