I consigli del commercialista. Aumenti di capitale con finanziamenti agevolati

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Finanziamenti agevolati dallo Stato se finalizzati ad aumenti di capitale. Insieme
al bonus aggregazioni è una delle due misure inserite nel decreto Crescita, varato
giovedì «salvo intese» dal consiglio dei ministri, per favorire lo sviluppo dimensionale di impresa.

Si applica il meccanismo della “Nuova Sabatini”. In pratica il contributo statale è
pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento bancario
calcolato in via convenzionale nel 5% per le micro e piccole imprese e nel 3,575%
per le medie imprese. Un contributo più favorevole rispetto a quello riconosciuto con la Nuova Sabatini nel caso di acquisto di macchinari. La misura, ancora modificabile fino alla bollinatura del Dl, inizialmente era stata concepita dai tecnici del Mise anche per sostenere progetti di ricambio generazionale al vertice delle aziende ma si è poi deciso di limitarla alla capitalizzazione.

Al momento sono previste risorse statali pari a 10 milioni per il 2019 e altri 70 milioni fino al 2024. Per accedere al beneficio le micro e Pmi, costituite in forma societaria, devono impegnarsi a sottoscrivere un aumento di capitale sociale, da versare in più quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento. Perché l’intervento diventi operativo occorre comunque un decreto attuativo Mise-Mef.

L’aiuto alla capitalizzazione è comunque subordinato alla concessione di un finanziamento bancario e questo, secondo prime reazioni tra le imprese, lo rende parzialmente appetibile.
Accanto a questa misura, il Dl ne ospita altre a modifica di incentivi già in vigore.
Cambia ad esempio l’agevolazione “Nuove imprese a tasso zero”. Questo intervento, dal 2015, si rivolge a giovani tra i 18 e i 35 anni e donne di tutte le età, prevede il finanziamento a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro e può coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili. Con le novità del Dl crescita, saranno ammesse alla presentazione della domanda imprese costituite da non più di 5 anni, modificando l’attuale limite di 12 mesi.

Quanto ai programmi di investimento, aumenta la percentuale di copertura delle
spese ammissibili, che arriva al 90% fino a un massimo di 3 milioni per le imprese costituite da almeno tre anni e non oltre cinque. Inoltre, la durata del mutuo agevolato passa da otto a dieci anni e viene prevista la possibilità di cumulare al finanziamento bancario agevolato anche la garanzia statale del Fondo centrale Pmi.

Michele Napolano, dottore commercialista

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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